Legambiente ha diffuso i dati sul monitoraggio del mare eseguiti da Legambinete. In Campania la situazione non è ottimale. Ben 21 punti sui 31 monitorati da hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con presenze di valori di Escherichia coli e enterococchi intestinali al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente. Per 18 di questi punti il giudizio è addirittura di “fortemente inquinato”. In realtà la situazione più critica è nel napoletano: da Caserta a Salerno, passando per Napoli, dalla foce dei Regi Lagni a Castel Volturno, allo sbocco del depuratore di Cuma, dalla spiaggia di Mondragone alla spiaggia di Marina di Stabia. In provincia di Salerno è l'area nord a destare maggiore preoccupazione. Cariche batteriche ben oltre il consentito quelle riscontrate nella città capoluogo (spiaggia antistante via Mantegna sul Lungomare Marconi e alla foce del fiume Irno sul Lungomare Marconi); a Pontecagnano Faiano (Foce del torrente Asa, in via Mare Jonio – lungomare Magazzeno); a Battipaglia (canale di scarico idrovora, presso fine via Mimbelli in località Lido Lago). Più a sud, nel Cilento, il problema dell'inquinamento si segnala principalmente a Capaccio, sia alla foce del fiume Capodifiume, in località Torre di Paestum-Licinella, sia al confine con Agropoli (presso la foce del fiume Solofrone). A Castellabate , invece, il punto critico è alla foce del rio Arena di Ogliastra Marina.