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Corsi e ricorsi storici, 1960: il Cilento vota per Agropoli Capoluogo

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E i sindaci chiedono la costruzione di un Ospedale

Dagli archivi storici di Luigi Di Sergio un articolo apparso sul Mattino del 10 febbraio del 1960 a firma di Michele Rainella che ancora una volta sottolinea la necessità di un ospedale ad Agropoli. L'immagine che emerge dal testo è quella di una città capofila del Cilento (proposta come capoluogo di un nuova provincia), in cui esistono, già agli anizi degli anni '60, tutti i servizi e gli uffici essenziali tranne, appunto, un presidio ospedaliero capace di soddisfare le esigenze non solo della città ma di un vasto comprensorio che va dal Sele a Sapri.Agropoli 10 febbraio. Al nostro dettagliato articolo, pubblicato su queste colonne il 27 febbraio dello scorso anno, dal titolo “Per decongestionare i RIUNITI di Salerno urge istituire un complesso ospedaliero in Agropoli", risposero in ordine cronologico: 1) S.E. on.Tesauro in data 25 marzo 1959: "Ho letto con interesse il suo articolo e sarò particolarmente lieto perché possa, nei limiti delle mie possibilità, concorrere alla realizzazione di un complesso ospedaliero in Agropoli, ecc...ecc...”. 2) S.E. il Ministro della Sanità Onorevole Camillo Giardina in data 5 maggio 1959: “in relazione alla sua premura le comunico che il problema ospedale di codesto Comune sarà oggetto di esame da parte di questo ministero." 3) in data 18 luglio 1959 numero 2637 l'ufficio del medico provinciale di Salerno così scrive al nostro ufficiale sanitario: “è stata prospettata al ministero della sanità la necessità di istituire un ospedale in codesto comune, pregasi a tal riguardo far comunicare con la massima sollecitudine quali siano le effettive necessità nel campo della assistenza ospedaliera in codesto Comune e nella zona e come ad essa venga attualmente provveduto, precisando se le disponibilità ricettive ospedaliere su cui presentemente gravino i ricoveri in parola siano tali da assicurare una sufficiente rispondenza al fabbisogno della popolazione. Firmato dottore Luigi Gaglio". A questa confortante lettera rispose doverosamente in data 27 luglio, tramite l'ufficio comunale, il nostro ufficiale sanitario Dott. Emanuele di Sergio con l'esauriente relazione che pubblichiamo in chiusura di questo articolo. 4) In data 9 novembre 1959 numero 475/c. S.E. Tesauro così ci scrisse: “con riferimento alla percorsa corrispondenza mi è gradito assicurarla che seguo con un vivo interesse la pratica concernente la costruzione di un complesso ospedaliero ad Agropoli", 5) Il 23 dicembre 1959 il Ministro della Sanità con foglio numero 30292, così scriveva al nostro tenace S.S. Al Tesoro on. Tesauro: “in relazione alle sue premure per la realizzazione in Agropoli di un ospedale, devo farti presente che questo ministero non dispone di fondi da destinare alla esecuzione di opere murarie. Ho comunque interessato a riguardo l'amico Togni e mi riservo di farti pervenire ulteriori notizie in merito appena possibile". Fino ad oggi nessuna delle notizie c'è giunta. In data 15 luglio 1959 per non perdere, come suol dirsi ,l'autobus, mentre si discuteva alla camera sul bilancio della sanità, ricordai a S.E. Giardina la promessa del 5 maggio di quell'anno. Fu approvata infatti una considerevole somma di diversi miliardi per l'istituzione di nuovi ospedali e l'ampliamento dell'attrezzatura di altri. Recentemente dai giornali abbiamo appreso che sono stati stanziati quasi due miliardi per un nuovo ospedale in località San Leonardo di Salerno e centinaia di milioni per completamenti e attrezzature di altri. Due pesi e due misure? Il Cilento ha diritto un suo grande ospedale in modo che gli ammalati di una popolazione di 300.000 abitanti su di un territorio di 2640 km² non debbano aggravarsi o morire per strada prima che giungano, percorrendo dai 100 ai 200 km con mezzi di fortuna, il capoluogo. Ecco ora la relazione trasmessa dall'ufficiale sanitario di Agropoli al nostro medico provinciale: “L'istituzione di un ospedale in questo Comune non è soltanto necessaria, ma urgente. Quando fu presentata qualche anno fa alle superiori autorità governative la proposta di fare di Agropoli capoluogo della nuova provincia del Cilento, sesta della Campania, si ebbero i seguenti dati: la nuova provincia veniva delimitata dal confine naturale foce Sele – Sapri (la costiera) per kilometri 90. Foce Sele - Castelnuovo di Conza (lungo il corso del Sele) kilometri 60. Castelnuovo di Conza – Sapri (lungo il Tanaro) kilometri 120. In questo triangolo sono racchiusi kilometri quadrati 2640 con circa 80 comuni, con una popolazione di 300.000 abitanti. La proposta riportata sulla stampa ebbe generali consensi. Nella riunione dei sindaci del Cilento che ebbe luogo a Vallo della Lucana il 7 ottobre 1956, il sindaco di Vallo che presiedeva la riunione denunziò un fatto che mi sembrò assurdo: su 2640 km² nel Cilento non esiste un ospedale a carattere provinciale. Pertanto come sarà noto certamente alla signoria vostra convengono ai RIUNITI di Salerno tutti gli ammalati poveri ed anche benestanti di tutta la provincia e in special modo del Cilento che è la zona depressa della nostra provincia. Vi sono sporadiche cliniche private, manchevoli quasi di tutto e direi insufficienti, anche per il pronto soccorso in qualche comune ma sono aperte agli abbienti e molte volte chiuse. Tutti gli ammalati di Agropoli e delle zone sono diverse migliaia all'anno. Gli ammalati poveri che assorbono oltre il 50% delle magre entrate di questi nostri comuni per rette ospedaliere, vengono portate al RIUNITI di Salerno. Quanti kilometri debbono percorrere in traballanti auto del servizio pubblico locale? Anche 200 km. Come giunge l'ammalato a destinazione? O morto o aggravato. La nostra Costituzione all'articolo 32 si impegna di tutelare con tutti i mezzi il diritto alla salute, fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Questo impegno da parte dello Stato si può soltanto realizzare istituendo centri idonei della provincia, complessi ospedalieri statali. Potrei segnare dei dati impressionanti per tutta la zona, dei molti ammalati e infortunati, che non potendo raggiungere i luoghi di cura di Salerno, Cava dei Tirreni e Nocera Inferiore, quasi sempre privi di posti per noi della periferia, si aggravano o soccombono. Alla signoria vostra questi dati sono certamente noti. Questa solare e marinara cittadina di Agropoli, di oltre 10.000 abitanti, situata proprio una perla tra le due valve dei monti e del mare, fulcro delle due costiere Cilentana ed Amalfitana, situata al centro delle zone archeologiche di Paestum, Velia e Palinuro nei pressi delle Grotte di Pertosa e di Castelcivita, unica città da Battipaglia a Sapri che ha ferrovia al centro con fermate di diretti e direttissimi, meta di oltre migliaia di turisti stranieri e nostrani, dotata di tutti gli uffici statali con la tenenza dei carabinieri e la compagnia di finanza, con corsi di studi governativi, dalle elementari al liceo classico e scuole e istituti tecnici professionali, già sede vescovile fin dall'882 quando venne occupata dai saraceni, fornita di acqua ed energia elettrica sufficiente ad ogni bisogno, cittadina in meraviglioso sviluppo edilizio con nuovi ed ampi rioni modernissimi, meta dei cilentani per le moltissime autolinee che congiungono dagli 80 comuni del Cilento ad Agropoli, la quale dispone anche di servizio marittimo, merita per tutto questo complesso di motivi , più di altri che non segnalo per non dilungarmi troppo, di avere un grande ospedale che potrebbe sorgere su uno dei nostri colli dominanti il mare. Ospedale che potrebbe avere anche il compito di un sanatorio essendo stata battezzata dei forestieri questa nostra cittadina la piccola Madera d' Italia per il suo clima (prossimamente parleremo dei molti longevi viventi di Agropoli) mitissimo d'inverno e fresco d'estate. Agropoli, poi, dispone di apprezzatissimi alberghi-ristoranti di seconda categoria noti in tutto il mondo. Ho fiducia e con me tutte le autorità locali e il popolo, che il nostro ministro S.E. on- Giardina faccia il dono, come promesso, d'un grande ospedale al già troppo dimenticato popolo del Cilento" Michele Rinella

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