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Condotta idrica al collasso, il Cilento rischia di restare a secco

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Dopo la viabilità disastrata, il Cilento rischia di rimanere anche senz’acqua. A rischio la condotta denominata “del Faraone”, che serve 15 comuni cilentani, la maggior parte collocati sulla costa. La stessa, gestita da Consac Gestione Idriche, da tempo, fa registrare rotture che portano a continue interruzioni dell’erogazione idrica. Una situazione questa che minaccia di rovinare la prossima stagione estiva dei comuni collocati a sud di Agropoli. Per scongiurare un’ulteriore emergenza si è tenuto l’altro giorno un incontro fra dirigenti Consac e i sindaci dei comuni interessati. «Si è deciso – spiega l’ingegner Felice Parrilli direttore dei servizi idropotabili Consac – di chiedere un appuntamento urgente all’assessore regionale all’ambiente Romano per chiedergli 8 milioni di euro dei fondi destinati alle misure di accelerazione della spesa per operare la sostituzione della condotta. Il progetto esecutivo è già cantierabile». Ma i disagi potrebbero esserci ugualmente per la prossima estate seppure la Regione concedesse il finanziamento. Parrilli infatti spiega: «se la Regione provvedesse a finanziarci l’opera riusciremmo al massimo a fare la metà dei lavori entro l’estate e i problemi potrebbero esserci ugualmente». Consac gestisce 800 km di condotte, che collegano la sorgente con i serbatoi principali ed altri 800 km di tubature che distribuiscono l’acqua nei comuni. «La condotta del Faraone presenta un’obsolescenza spinta – afferma ancora il tecnico Consac - che comporta quasi ogni giorno onerosi interventi di manutenzione. In estate, quando aumenta la pressione nella condotta - conclude - potrebbero verificarsi disfunzioni con erogazione a singhiozzo». La condotta in questione è un’adduttrice principale di 70 km che serve 15 comuni, su un totale di 50 enti gestiti da Consac. Le parti maggiormente a rischio sono: 1,5 km lungo la costa di Pisciotta dove la tubatura è esposta a intemperie e mareggiate non essendo più interrata; 15 km tra Roccagloriosa, Rofrano e Celle di Bulgheria. Preoccupati per la situazione i sindaci del comprensorio. «Si prevede un’estate molto calda - spiega il sindaco di Pollica Stefano Pisani - perché oltre al problema del dissesto idrogeologico si aggiunge quello della condotta del Faraone che rischia di collassare. La sua sostituzione porterebbe anche un minore spreco di risorsa idrica».

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