Il tripudio di ritmi del sud dei Briganti Emigranti di Eugenio Bennato ha mandato in visibilio il pubblico del Paestum Festival: così, si è chiuso in danze scatenate giovedì sera la tranche classic della XIII edizione della kermesse allombra dei templi. Il cantore del Grande Sud, esaltato da una platea in piedi per lui a danzare la sua taranta, si è concesso per oltre venti minuti di bis trasformando il Teatro dei Templi in una energetica ed appassionata arena di festa e ballo popolare. Lappuntamento ha suggellato in bellezza la chiusura della tranche di luglio della kermesse diretta da Mario Crasto De Stefano. Il ritorno di Paestum nei grandi circuiti internazionali di produzione con il progetto per i danzatori campani in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, leccellenza del lirico partenopeo con il concerto dellOrchestra del Teatro di San Carlo e il Gala di Danza ideato da Carbone, le sonorità di ricerca di Eugenio Bennato hanno contraddistinto la proposta di qualità. Spettacoli che hanno attirato nellArea Archeologica circa 2mila spettatori, registrando tre sold out su quattro, con una presenza significativa di turisti e per lo più stranieri in parterre: dagli spagnoli agli inglesi, dai francesi agli olandesi. Presenze che da tempo non si vedevano in Area Archeologica in un periodo fuori dallalta stagione e che hanno apprezzato e premiato la programmazione della Fondazione Paestum Festival approntata dal direttore artistico Mario Crasto De Stefano. Una tranche di qualità a partire dai nomi ospiti, come Ismael Ivo, coreografo internazionale in forza alla Biennale Danza di Venezia che ha firmato lo spettacolo del debutto, e letoile Eleonora Abbagnato, star del gala, per la prima volta in scena allombra dei Templi, senza dimenticare le partnership con la Fondazione Campania dei Festival e lintreccio con Teatro di San Carlo, Sovrintendenza per i Beni Archeologici di Pompei, Campania Teatro Festival, Leuciana Festival, Pompei, Benevento Città Spettacolo, e Città della Scienza. Un cartellone che ha registrato presenze importanti sin dalla prima, dove sono accorsi giornalisti della stampa estera ed osservatori di settore, produttori ed addetti ai lavori, interessati alla nuova produzione, e che, dopo il bagno di folla per le stelle del Gala, ha festeggiato nel segno dellenergia della musica popolare la sua conclusione. Ma, ancora una volta, al successo di gradimento di pubblico ed operatori, non corrisponde una reciproca ed adeguata attenzione da parte delle istituzioni locali. A registrare rammaricato questo dato è il direttore artistico Mario Crasto De Stefano. La soddisfazione di aver raccolto le sfide di un periodo di nebbia culturale sotto la scure dei tagli ed aver messo in piedi una serie di appuntamenti di indubbio spessore, e che ha colpito nel segno degli spettatori, ci consola ma non risolve i problemi atavici che ci affliggono. Purtroppo sul fronte dellofferta culturale in questo territorio le istituzioni latitano abbandonando completamente, senza risposte, chi come noi prova ad inseguire una mission fatta di proposte di qualità per lofferta culturale. Le potenzialità di Paestum come grande attrattore spettacolare, sede qualificata di appuntamenti di richiamo nazionale ed internazionale, con il conseguente indotto turistico, sembra non interessare gli Enti. Questo è un festival di qualità in via di estinzione, frutto di relazioni professionali del direttore artistico che non potrebbero mai ripetersi senza il sostegno, economico ma anche e soprattutto collaborativo, delle istituzioni locali, a partire da chi è preposto alla gestione della location, non concedendo a questa manifestazione lonore del Tempio di Nettuno. Dopo tanti anni spesi in questa direzione, amareggiato mi sento costretto a pensare seriamente di trasferire altrove sforzi e competenze.