Sequestri e denunce nel Parco nazionale del Cilento ad opera degli uomini del Corpo Forestale dello Stato in seguito alla scoperta di numerosi abusi ambientali da parte dei titolari di alcuni frantoi situati nel cuore del Parco Nazionale. A finire nei guai, il titolare di un frantoio che sorge nel Comune di Ceraso, M.G., di 35 anni, residente a Casalvelino, scoperto a sversare sul suolo le acque reflue provenienti dal frantoio, in un'area boschiva di pregio. Tra i risultati dell'operazione, anche il sequestro di 6 vasche di un frantoio a Torre Angellara, frazione del Comune di Vallo della Lucania, e la denuncia della proprietaria dell'azienda, D.V.M.R., sorpresa a sversare le acque reflue prodotte dal frantoio direttamente dal torrente 'Mennoia', limitrofo all'opificio. Denunciate, infine, altre due persone nel Comune di Pisciotta, poiché, secondo i forestali, avrebbero scaricato le acque reflue , tramite condotte in "pvc" collocate nel sottosuolo, in impluvi naturali e in terreni confluenti fino ad un costone a picco sul mare.