Il ricorso al Tar contro l’aumento dei canoni demaniali è stato presentato ieri dagli imprenditori balneari aderenti al Consorzio dei lidi di Paestum, presieduto da Alberto Barlotti. 35 i titolari di lidi che lo hanno sottoscritto per ribadire le proprie perplessità sui nuovi parametri adottati dalla Regione. Si è passati da un canone di 1,30 a 2,60 euro al metro quadrato, dopo il passaggio dalla fascia B alla A. La “stangata” rischia di mettere in ginocchio gli operatori, che contestano i parametri di valutazione adottati per il cambio di fascia. Nell’attesa che i giudici del Tar si esprimano sul ricorso, i balneari si stanno preparando alle aperture dei propri stabilimenti in vista delle festività pasquali: hanno già chiesto l’autorizzazione al Comune e stanno provvedendo alla pulizia degli arenili avuti in concessione, comprese le aree laterali lasciate alla libera fruizione, così come disposto da un’ordinanza sindacale. Anche il Comune, da parte sua, ha anticipato la pulizia delle spiagge. Sono in corso gli interventi di recupero dei residui vegetali (materiali legnosi e incannucciato). Entro Pasqua saranno rimosse anche le imbarcazioni, ormai degradate, abbandonate lungo il litorale.