Cronaca

Cilentana, iniezioni di cemento ma i piloni poggiano su acqua e fango

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​Non hanno ancora preso il via gli interventi per il definitivo ripristino della Sp430 tra le uscite Agropoli Sud e Prignano. Per la Cilentana, che collega l'alto e il basso Cilento, servono almeneno 5 milioni di euro oltre ai fondi già stanziati dalla regione Campania. Il progetto che la Provincia sta predisponendo per la riapertura della viabilità prevede il ripristino di tutte le pile del viadotto ceduto e il consolidamento generale dello stesso. Dopo la prima frana che interessò parte della carreggiata lo scorso anno imponendo le autorità a chiudere uno dei sensi di marcia, infatti, nelle scorse settimane un altro evidente smottamento ha interessato la medesima area. A cedere sono stati proprio i piloni su cui poggia il viadotto che, secondo i tecnici, sprofondavano di quasi tre centimetri al giorno. Proprio per bloccare il fenomeno sono in corso delle iniezioni di cemento ad alta pressione e successivamente si procederà all'ancoraggio dei due piloni interessati dal cedimento ad una profondità di sedici metri per evitare crolli. Alla base del problema vi il terreno sul quale poggiano le colonne del ponte: fino a 10 metri di profondità c'è un misto di acqua e fango e a 6 metri è stata trovata anche una falda acquifera. I lavori, quindi, proseguono ma per il definitivo ripristino del tratto viario si prevedono tempi ancora lunghi. Intanto sulla SP45, la variante alla cilentana, si segnalano ogni giorno ingorghi e caos nonostante la deviazione dei tir per Buonabitacolo. Evidenti i disagi per i pendolari, ma anche per chi viaggia ogni giorni dai comuni dell'entroterra. Unica nota lieta è l'annuncio da parte dell'Anas della riapertura della SS18 nei pressi di Ogliastro Cilento, anch'essa chiusa a causa di una frana le scorse settimane. 

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