I lavoratori che producono le piante forestali e allevano la fauna selvatica per il ripopolamento dei fiumi e delle zone protette, da anni sotto organico e in attesa della liquidazione dello stipendio di dicembre alzano la voce. La protesta è alta, e la disperazione - evidenziano i sindacati - ha raggiunto livelli notevoli: Silvio Coscia, operaio specializzato del vivaio regionale “ISCA” in Ceraso, si è ammanettato al cancello del vivaio, ormai stremato dalle difficoltà economiche e mortificato dalla mancanza di prospettive. "Il nostro sindacato - spiega Gianni De Marco, segretario Snaf - è determinato ad allargare la protesta anche in tutti gli enti delegati che operano per conto della Regione (Comunità Montane), perché nonostante le rimesse del governo, 60 milioni per il 2012, altrettanti per il 2013 ed il 2014, la Giunta della Campania ha rimesso agli enti soltanto 20 milioni di euro, ed è in ritardo di sette mesi nel liquidare il salario ai dipendenti operai. In questo una ulteriore discriminazione, perché nel Regno di Caldoro sono lecite le disparità fra operai ed impiegati. Il Sindacato Nazionale Autonomo dei forestali , invita le altre organizzazioni sindacali, a riaprire una ulteriore fase di protesta nei confronti di un governo regionale inadeguato ed anti operaio".