Nella giornata di ieri a San Severino, frazione del comune di Centola, personale della Stazione Carabinieri di Centola Palinuro, nel corso di specifico servizio finalizzato alla salvaguardia dellambiente e della salute pubblica, ha tratto in arresto due persone, provenienti dallagro nocerino-sarnese, poiché responsabili in concorso tra loro, di attività di raccolta, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi, sprovvisti di autorizzazione regionale, in violazione dellart. 6 co. 1 lett. d) del D.L. 172/2008, alla luce della recente novella legislativa, che ha ripristinato lo stato di emergenza rifiuti per la Regione Campania. I predetti, venivano intercettati e bloccati a bordo di un autocarro Fiat Iveco Daily, carico di rifiuti speciali pericolosi e non, per un peso totale di oltre dieci quintali, poi posto sotto sequestro. Il successivo sopralluogo del carico, effettuato dagli uomini della Benemerita, consentiva di rinvenire in particolare, materiale costituito da: reti metalliche, una carcassa di ciclomotore, una carcassa di lavatrice, un motore di auto, cinque bombole gpl, barre in ferro arrugginite, pezzi meccanici vari, tubi in rame, vari scarti di materiali ferrosi, parti di materiali di rubinetteria, e vari pezzi di materiale plastico. Il materiale rinvenuto, ai sensi del D.lgs. 152/2006, si classifica in rifiuto speciale pericoloso: essendo costituito da materiali e imballaggi contenenti sostanze pericolose o contaminanti. Per di più, i fermati, non esibivano alcuna autorizzazione regionale, né i previsti formulari per il trasporto di tali sostanze e materiali ferrosi ingombranti, per i quali tra laltro, sono previsti dalla vigente normativa, particolari procedure di raccolta e smaltimento. Espletate le formalità di rito, su disposizione dellAutorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, nella persona del Dott. Alfredo GRECO, Sostituto Procuratore della Repubblica, gli arrestati venivano trattenuti presso le Camere di Sicurezza della Compagnia Carabinieri di Sapri, ed alle successive ore 19.00 circa, venivano posti in libertà, giusto decreto emesso dalla competente Autorità Giudiziaria, in attesa della celebrazione del giudizio con rito direttissimo.