Rubriche

Cav. Francesco Di Sergio


Elezioni e sindaci di Agropoli

Il Cavaliere Francesco Di Sergio fu sindaco di Agropoli dal 1902 al 15 Marzo 1923. Il 5 Aprile 1925 risultò il più votato nelle elezioni, ma essendo malato rinunciò alla carica di sindaco. Nel periodo della sua malattia più volte fu visitato e confortato nella sua casa di Agropoli, dal Beato medico San Giuseppe Moscati. Subentrato nel 1902 al cavaliere Carmine Troisi, mostrò enormi capacità amministrative ed infinite risorse intellettuali. Pur tra mille difficoltà economiche, sociali e sanitarie (I Guerra Mondiale, la "Spagnola" del 1918, l’emigrazione ecc…), nel suo ventennio di sindacato, riuscì a dotare Agropoli di nuove strutture e di efficienti servizi pubblici, progettando un futuro turistico. Morì nel giugno del 1925 lasciando nella comunità agropolese un profondo vuoto morale ed intellettuale.

Nel discorso pronunciato dal Cavaliere Francesco Di Sergio il 5 Maggio 1905, in occasione della sua rielezione a sindaco, evidenziò le opere realizzate nel precedente mandato e presentò il programma per gli anni successivi.

[…]Procedendo analogicamente, m’ingegnerò accennarvi qual è stato il mio indirizzo, a quale fine ho mirato, a quali criteri mi sono servito. Nel presiedervi, il mio primo atto fu, e lo ricordo benissimo, di ispirarmi alla pacificazione degli animi […] e prova ne è l’ultima elezione […]. Sentimmo il bisogno di limitare alcune spese: lesinando sul riscaldamento della segreteria; sulle spese per la leva militare; per la consegna dei registri di stato civile; etc…

All’epoca lo stato finanziario del Comune era scosso. Nessun accenno di corretta contabilità; il dazio consumo in ribasso; il dazio sui farinacei soppresso. Fu mestiere, perciò, accrescere l’entrata.
E così fu necessità imporre la tassa focatico; aumentare, in seguito ad una esatta revisione, le tasse comunali, in specie quelle sugli esercizi commerciali ed altre.  Anche in questo periodo non mancammo di far eseguire quei lavori che erano più urgenti, come le vie piedi Agropoli e quella che mena alla Marina, etc…[…].Accresciute le entrate pensammo all’illuminazione pubblica, con tanto unanime compiacimento, per le vie del paese, riducendo sensibilmente la sovraimposta.

Compenetrandoci nei bisogni dei nostri concittadini fummo solerti nel concedere fitti temporanei, a scopo di lavoro […]. Aumentate le risorse, tolti i debiti, i nostri sforzi saranno rivolti al miglioramento economico del paese, questo rendendolo più possibilmente bello, ameno e tale che divenga una invidiabile stazione balneare della quale ha tutte le favorevoli condizioni. A tal fine si penserà alla riattivazione delle vie, a portare la ruota al paese vecchio; sventrare qualche luogo più angusto di esso; costruire strade che menino agli stabilimenti balneari, etc… Con lo svolgimento di questo mio programma ho ragione di credere che la benevolenza delle nostre principali autorità non mi verrà meno […].

 

Discorso di insediamento del sindaco Cav. Di Sergio Francesco pubblicato sul giornale “La Luce”, organo dell’Associazione della Stampa di Salerno il 31 Maggio 1905.

Rubrica a cura di Ernesto Apicella


 Agropoli ad inizio '900. Archivio fotografico Ernesto Apicella



Funerali del Cav. Di Sergio - Archivio fotografico Ernesto Apicella

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