Erano i terminali di un'associazione a delinquere sgominata dalla Guardia di Finanza di Catanzaro e finalizzata a percepire in maniera illecita finanziamenti statali destinati all'agricoltura. Si tratta di Antonio Teddi Milo e di sua moglie Francesca Catino, lui originario di Agropoli, lei di Salerno, che le fiamme gialle hanno tratto in arresto con l'accusa di riciclaggio di denaro sporco. I due sarebbero riusciti a truffare fondi allo Stato per ben nove milioni di euro. Poco meno della metà, 4 milioni, sono stati trovati su un fondo di una società con sede a Panama e recuperati.Ora si spera nella collaborazione delle autorità panamensi per cercare di recuperare il resto del bottino.
La coppia comunque sarebbe soltanto la punta dell'iceberg di un'organizzazione criminale ben più ampia. La procura di Lamezia Terme ha infatti chiesto ben 18 ordinanze di custodia cautelare una delle quali indirizzata ad un cancelliere del locale tribunale, finito in manette. Dalle indagini sarebbe infatti emerso che grazie alla sua complicità si provvedeva allapposizione di sigilli e targhette su macchinari agricoli o industriali oggetto del finanziamento, dichiarati nuovi, ma in realtà usati o addirittura inesistenti.
A capo di questo sistema vi sarebbe limprenditore calabrese Vincenzo Maurizio Meraglia, il quale avvalendosi della sua societá di pratiche di finanziamento, ha istruito le pratiche di finanziamento per lacquisto di mezzi agricoli nuovi. E, a quanto pare, da tempo tra Meraglia e i coniugi Milo cerano rapporti daffari consolidati. Fiducia che veniva ricambiata, presumibilmente con parte degli illeciti guadagni. L.C.