La tradizione brassicola è un fenomeno che nel panorama della gastronomia moderna sta acquisendo grandissimo valore; ma la sua storia appartiene a svariate centinaia di anni fa, velando talvolta la sua origine. Diversi esperti la chiamano il “ vino d’orzo” e, con degna forza, può portare questo appellativo grazie alle sue qualità organolettiche che stimolano piacevolmente le nostre sensazioni. La birra, scacciata dall’ Islam nei tempi addietro, trovò accoglienza presso i monasteri dei monaci durante tutto il Medioevo e oggi le aziende brassicole più famose sono legate a questa iconografia.
E proprio parlando di Medioevo che nel 1271 nel cuore del Cilento nasce Castrum Novum, l’attuale Castelnuovo Cilento, previa donazione del re Carlo I d’Angiò a Guido d’Alemagna. Quale posto migliore poteva vedere la realizzazione del birrificio Fiej nato nel 2010 grazie ai soci fondatori Ridolfi Stefano e Carmen, con l’aiuto di un carissimo amico d’infanzia Raffaele Giordano. L’etimo del nome ricade sul fatto che nel luogo dov’è situato il birrificio un tempo veniva svolta un’importante fiera di bestiame; gli abitanti del luogo presero l’abitudine di chiamare questo posto fiej ( fiera). Ancora un altro dato importante è quello della scelta dell’azienda di utilizzare l’acqua non trattata della fonte del Vallo del diano, rispettando così la durezza originale per intraprendere una filosofia brassicola di produzione univoca e che possa dare alle birre un carattere a “chilometro zero”. Su questa linea produttiva si può intravedere la geniale creatività italiana per coniare tipologie di birre abbastanza caratterizzanti facendo convivere in una sorte di connubio elementi decisamente diversi. Nelle birre del Fiej, rifermentate in bottiglia utilizzando il lievito madre, le scorzette di limone o arancia, come anche il miele di castagno e millefiori cilentano, caratterizzano la produzione che si articola con quattro diverse tipologie:
• Unachiara
• Unaforte
• Unafresca
• Unaspecial
Unafresca è in pieno stile Weizen, invitando immediatamente a mescerla nel bicchiere insieme ai lieviti madre situati sul fondo della bottiglia. Caratterizzata da un colore giallo ambrato e dalla schiuma non troppo persistente possiede un bouquet olfattivo interessante: note intense di mango, arance e banane accompagnano diverse sensazioni di frumento e mentuccia. Nel palato il potere rinfrescante è davvero notevole grazie anche al supporto del luppolo e ad una piacevole sensazione di astringenza; una birra da aperitivo che lascia sensazioni piacevolissime nel ricordo del palato con un finale equilibrato e pieno. Adatta anche a diverse tipologie di antipasti sia a base di pesce che di carne. Se servita attorno ad una temperatura di 5°C si enfatizzano maggiormente le componenti “amare” del prodotto brassicolo. Unachiara appartiene allo stile delle lager a bassa fermentazione, rifermentata in bottiglia con un basso contenuto alcolico. Queste tipologie di birre sono molto particolari in quanto hanno un gusto e una tendenza decisamente amara, e che possono andare a sostituire tranquillamente un aperitivo “after dinner”, con un potere di pulizia nel palato davvero lodevole. La schiuma è consistente di colore candido, mentre la birra si presenta con un “ manto giallo paglierino poco limpido”, marcando l’artigianalità del prodotto. L’impatto olfattivo è improntato completamente su delle note citriche e fiori d’arancio, con un ricordo lontano di fiocchi d’avena. Per gli abbinamenti sono sicuramente indicati tipologie di piatti a base di pesce, osando anche preparazioni di crostacei e molluschi crudi. Adatta anche a pizze con spiccate tendenze dolci. Unaspecial è rappresentata da un accattivante colore simile al mogano di un mobile pregiato; la carbonazione scarsa ci invita a farla ossigenare nel bicchiere con qualche rotazione per percepire le piacevolissime e intense note di malto, agrumi dolci e spezie. Il palato è sicuramente più elaborato e i flavour sono più netti: si possono percepire in maniera distinta la frutta a pasta gialla, ricordando benissimo la pesca, mentre le note di spezie sono nascoste maggiormente dal gusto caldo e la tendenza dolce. Sicuramente lungo ed avvolgente il finale, molto equilibrato che permette un’abbinabilità davvero facile, soprattutto su piatti a base di carne e selvaggina. Una birra che predilige un servizio attorno ai 12° C per enfatizzare le componenti morbide davvero affascinanti. Unaforte è una birra con un carattere davvero deciso che sicuramente non passa attraverso il palato senza lasciare il segno. La schiuma di un bellissimo color cappuccino rappresenta il cappello della birra che invece ricorda una “ tonaca di frate” .Muovendosi lentamente nel bicchiere si liberano i sentori decisamente complessi, intensi e molto eleganti : malto e spezie dolci danzano insieme alle note di frutta secca e tostatura di caffè, maritandosi con espressioni eteree inconfondibili. Il flavour è lo stesso richiamato all’olfatto con una tendenza dolce supportata da un corpo caldo e avvolgente equilibrato da un finale di bocca “metallico”. Questo è un prodotto elevato ad arte che merita di essere bevuta da solo, ad una temperatura non troppo fredda ma soprattutto con calma, accompagnandosi di tanto in tanto con qualche pezzo di cacioricotta di capra abbastanza stagionato.
Solo tramite una manifestazione seriosa nella arte brassicola si potrebbe maritare la birra al pari del vino come oggetto di degustazione di qualità. Abbracciando quest’ottica il Fiej va alla ricerca dei sapori che potrebbero caratterizzare le proprie creature…..