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Castellabate: è scontro sul bilancio

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L'accusa: "soldi pubblici per foraggiare clientele"

I sottoscritti consiglieri comunali Rizzo Marco, Maurano Costabile, Lo Schiavo Alessandro e Di Biasi Marco, in merito al bilancio di previsione 2013 del Comune di Castellabate ed alla dichiarazione del sindaco alla stampa, replicano: “Il Comune di Castellabate ha sforato il patto di stabilità 2012. Si imponeva, di conseguenza, una seria politica di rientro evitando sprechi e facendo una chiara politica per le entrate. Niente di tutto questo è stato fatto. 

Anzi come se niente fosse successo l’amministrazione comunale ha continuato a spendere e spandere in dispregio di tutte le leggi”. Ad attaccare l'amministrazione Spinelli sono i consiglieri d'opposizione Marzo Rizzo, Costabile Maurano, Alessandro Lo Schiavo e Marco Di Biasi. “Gli scriventi – si legge in un documento - con tre distinti emendamenti, hanno proposto all’Amministrazione Comunale il rispetto della legge, purtroppo, con esito negativo, visto che nessuno di questi emendamenti è stato accettato dalla maggioranza nonostante per qualcuno fosse stato espresso parere favorevole dall’apparato burocratico. Continua purtroppo l’irresponsabilità del sindaco e della sua maggioranza che sta catapultando il Comune verso il disastro economico con gravissime conseguenze negative per la collettività".

I consiglieri, poi, entrano nel dettaglio della situazione del bilancio cittadino: 

"ENTRATA

Le previsioni sono eccessive rispetto alla reale possibilità di realizzarle, per cui continuerà il trend negativo della situazione finanziaria con conseguente impossibilità di far fronte al pagamento dei creditori.

Un discorso a parte meritano poi i residui attivi.

Negli anni 2011 e 2012 sono stati accertate ingenti somme non aventi i requisiti di cui all’art. 179 del D.Lvo 267/2000, per cui ne è conseguito un fortissimo impatto negativo sulla situazione finanziaria dell’Ente, poiché si fa fronte a spese “certe” con entrate “incerte” o addirittura inesistenti.

USCITA

In generale c’è una spaventosa e rischiosissima “sottovalutazione” delle spese consolidate per cui una consistente parte delle stesse non potranno essere impegnate e pagate. Si “arricchirà” in tal modo il sottobosco dei debiti fuori bilancio. Ne faranno le spese i prestatori d’opera e i fornitori del Comune che non potranno aver soddisfatti i propri crediti. Tanto è dimostrato dalla massa di debiti contratti negli ultimi due anni e mezzo che ammontano a € 8.561.067,02 (otto milioni cinquecentosessantuno sessantasette mila,02).

PATTO DI STABILITA’

Dai documenti contabili in nostro possesso ci sono, purtroppo, tutte le basi affinché anche il patto di stabilità 2013 sarà sforato. E’ un comune che, divenuto centro di spreco di denaro pubblico,si avvia inesorabilmente verso il disastro economico-finanziario con gravi conseguenze a carico della collettività tutta.

Per quanto descritto, i consiglieri comunali hanno espresso voto contrario al bilancio pluriennale 2013/2015 ed al bilancio annuale 2013, nonché alla relazione previsionale e programmatica 2013/2015, "perché i detti documenti contabili - spiegano - non rispettano i principi di unità, universalità, integrità, veridicità e attendibilità. Il bilancio 2013 non viene, inoltre, deliberato in pareggio finanziario complessivo. E’ fittizio: è un atto illegale che si nutre di inconsapevolezza oltre che di furbizia; dimostra abuso e prepotenza che arrecheranno alla comunità danni gravi e irreparabili. Il sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli, con senso di irresponsabilità assoluta e con spregiudicatezza, asserisce l’equilibrio dei conti con l’approvazione del bilancio di previsione 2013, approvato nella seduta del 27 novembre 2013. Il bilancio presenta una straordinaria situazione di immobilismo sociale e di stagnazione culturale, una incapacità gestionale dei servizi di manutenzione del territorio con strade impercorribili, piene di buche ed avvallamenti. Il documento contabile, inoltre, presenta carenze strutturali con una macchina burocratica scarsamente organizzata e con personale demotivato".

"I soldi pubblici sono utilizzati per interessi particolari e per foraggiare le clientele - accusano i consiglieri Maurano, Rizzo, Lo Schiavo e Di Biasi - E per farlo si usano incarichi e consulenze, anche quando nell’organico del Comune ci sono risorse e le competenze necessarie a far funzionare nella legalità e nella trasparenza la macchina amministrativa".

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