È stato parroco di Santa Maria Assunta a Castellabate per 48 anni, appassionato studioso e poeta, a lui si deve anche il restauro della Basilica pontificia e di tante opere oggi esposte nel Museo di arte sacra da lui ideato. A 20 anni dalla morte, il Comune di Castellabate ha ricordato il compianto monsignor Alfonso Maria Farina con una cerimonia pubblica. Sabato 16 ottobre sul sagrato della basilica pontificia è stato scoperto un bassorilievo artistico in bronzo che riproduce le fattezze di monsignor Farina e reca scolpiti i versi di una sua poesia.
La
cerimonia è stata presieduta dal sindaco Costabile Maurano. A
seguire la celebrazione della santa messa ad opera del parroco don
Giuseppe DAngelo. La giornata si è chiusa con il concerto della
banda Santa Cecilia di Castellabate nella basilica pontificia, con
brani realizzati dallo stesso mons. Farina e musica del maestro
Alfonso Lo Schiavo. Il
bassorilievo in bronzo è stato realizzato dalla Fonderia Arena, le
cui opere sono collocate in numerose piazze e chiese dItalia,
fanno parte di importanti collezioni e vengono battute in prestigiose
aste internazionali. E.M.
«Lazione di monsignor Alfonso Maria Farina rappresenta una pietra miliare della storia recente di Castellabate afferma il sindaco Costabile Maurano Pastore di anime e maestro di vita, ma anche appassionato studioso nonché cultore di arte e musica, nei 48 anni in cui ha guidato con amorevole cura la Parrocchia Santa Maria Assunta di Castellabate dal 5 luglio 1942 fino al 17 ottobre 1990, ha contribuito fattivamente alla crescita umana, spirituale, culturale e sociale della nostra comunità. A 20 anni dalla morte era, dunque, un atto dovuto da parte del Comune ricordarne la vita e le opere con un programma di iniziative realizzato in collaborazione con la parrocchia Santa Maria Assunta. Il bassorilievo che lo raffigura, in particolare, vuole porne la figura a stimolo e ad esempio per le generazioni presenti e future».
Lo stesso Museo darte sacra di Castellabate è nato per volontà di monsignor Alfonso Maria Farina, che si proponeva lobiettivo di far conoscere e far amare la storia, la cultura e la fede di questa terra. Lui stesso raccolse, custodì e fece restaurare tante opere oggi esposte nel Museo, che vanta tra laltro tele, statue, arredi, paramenti sacri e argenti dal XVI al XX secolo.