Castellabate si prepara alla festività in onore di San Costabile Gentilcore, patrono del comune e compatrono della diocesi di Vallo della Lucania. Nato a Tresino, è l’unico Santo originario del Cilento Storico: fu il quarto abate di Cava de’ Tirreni e nel 1123 iniziò la costruzione del Castello – da lui denominato – dell’Abate.
Le feste civili e religiose, si sono aperte già lo scorso 8 febbraio, con l'inizio del novenario. Il giorno seguente è arrivata in città la reliquia di San Costabile.
Il clou dei festeggiamenti, però, sarà la prossima settimana: lunedì 16 febbraio si rinnova l'appuntamento con la fiera mentre il giorno seguente, tradizionalmente dedicato al santo, si terrà la processione per le vie del paese che prenderà il via dopo il rosario e la santa messa delle 16.30
Oltre alla festa patronale, San Costabile è celebrato anche nella festa votiva del 16 ottobre, che ricorda una grazia ricevuta dal popolo di Castellabate durante il colera del 1884, quando interi paesi furono decimati dall’epidemia, mentre questa municipalità fu protetta da San Costabile e si verificarono solo sporadici casi di contagio. In segno di ringraziamento i fedeli, guidati dal canonico Maurano, commissionarono all’orfanotrofio diretto dalle suore di carità di Napoli la confezione di un ricco stendardo di seta con l’effige del Santo in oro. Ma, quando gli incaricati si recarono a Napoli per pagare l’opera, si sentirono rispondere che era già passato un monaco a estinguere il debito. E anche in seguito non si è mai scoperto chi fosse l’ignoto pagatore. Oggi questo pallio, che gode di una particolare venerazione da parte dei fedeli, è conservato nel Museo parrocchiale di Castellabate.