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Castellabate, al via la mostra di Angelo D'Amato

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Castellabate. Apre nei saloni del Castello, con il Patrocinio del Comune, la Mostra di Pittura del M° Angelo D’Amato. L’esposizione verrà inaugurata giovedì 3 luglio alle ore 19 e sarà visitabile fino al 12 luglio (apertura dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20). Vaste superfici intrise di cromatismi accesi, vestiranno la luce suadente degli storici saloni del Castello dell’Abate.Protagonista di questa “festa del colore “ è l’opera pittorica di Angelo D’Amato denominata Morfo/Genesi. L’architetto-pittore, articola le sue creazioni artistiche in ampi spazi su basi di legno o medium fibreboard, dove l’essere delle linee si proietta in infiniti giochi di volumi tesi ad unificare uno “spazio-tempo” che l’artista vive sul suo travaglio interiore. Cosi l’Opera in divenire di D’Amato cerca, attraverso la molteplicità delle forme, un ordine nelle essenze naturalistiche che pervadono sinuosi campi visivi. In tutto questo ritmo di segni e colore si delinea la silhouette dell’uomo ove contempla il perenne viaggio della natura, che detta, attraverso i suoi cicli, i ritmi del tempo. D’Amato ha interiorizzato queste esperienze attraverso un percosso artistico lungo e molto articolato, maturando la composizione nell’equilibrata tessitura tra forma e colore. Qui sapienti linee di forza, che sanno di architettura, tracciano su piani di orientamento campiture da “chiarista”, colori tenui e solari spesso contornati col nero, non per separare le pulsazioni cromatiche ma nel caso specifico per rafforzare il valore della forma e l’intensità visiva. Così il valore materico del pastello accende il sogno mistico dell’Opera. Egli stesso afferma:” La mostra in se è un analisi di studio dove la pratica artistica ricerca la forma dell’opera e della genesi, dunque la forma/azione che mira ad interpretare, denotare e contrapporre segni e posizioni”. Nell’opera “Solitudine dell’Essere”, dal buio cosmico protagonista è l’uomo, avvolto nel silenzio interiore, manifesta timore e paura verso quel groviglioso caos a cui reagisce con il suo canto dell’anima che richiama la speranza. L’Opera Espositiva si compone di 13 superfici pittoriche di medio e grosso formato.

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