Editoriale

Carnevale atto primo


Aldilà delle polemiche e delle attribuzioni di colpa, rimane certo che il Carnevale ad Agropoli avrà un tono ed una dimensione diversa da quella che conosciamo. Sono anni che siamo abituati a scendere in strada e confonderci tra le migliaia di persone accorse a vedere e giudicare i carri allegorici, strutture in cartapesta costruite da gruppi di quartiere che sfilano tra le musiche assordanti e le risate dei ragazzi. È particolarmente strano sentire, a pochi giorni dal fatidico appuntamento, i commenti della gente sulla questione. Molti non ne conoscono i particolari e forse non sono nemmeno interessati ad addentrarsi, i commenti si sprecano e si muovono ad unisono, tutti pensano che Agropoli non riesca, chissà per quale arcano motivo, a trasformare un evento in tradizione, esiste sempre un impedimento che ostacoli tale processo. 
Viene in mente "Lo sbarco dei turchi" un evento seguito non solo dagli agropolesi, ma anche da tante persone che accorrevano da tutta la provincia. Come dimenticare le comparse dello "sbarco" che diventavano per quei giorni veri e propri protagonisti. Anche in questo caso non interessano i retroscena ma basta solo sottolineare che forse non è stato fatto il necessario per trasformare un evento in un elemento culturale e distintivo della nostra cittadina, aldilà delle polemiche e degli scontri tra organizzazioni. Vorrei a questo punto sperare che, non essendo previsti miracoli per la sfilata dei carri, la gente possa comunque divertirsi e che il prosieguo della giornata di Carnevale possa smentire i pregiudizi del popolo agropolese.

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin