Cultura

Capaccio: venerdì si presenta l'ultimo libro di Donatella Gallone


Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, venerdì 17 giugno 2011, interverrà con una propria testimonianza a Capaccio alla presentazione del libro “Per amore delle Bionde. Uno scugnizzo a passeggio con i boss” scritto dalla giornalista Donatella Gallone e con prefazione del magistrato Ferdinando Imposimato. Dopo l’introduzione di Luigi Scorziello, presidente della Bcc di Aquara, la giornalista Stefania Marino solleciterà gli interventi dell’autrice dell’opera, di Elisabetta Garzo e del direttore generale della Bcc di Aquara, Antonio Marino. Modera Alfredo Boccia, giornalista. 
L’iniziativa, organizzata dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara per confermare l’impegno alla promozione della legalità sul territorio non solo salernitano, avrà inizio alle ore diciannove presso il salone di rappresentanza del Cataldo bar ristorante (già Aci Paestum) lungo la Statale 18. 
“Camorristi. E’ vero. Fuorilegge. E’ vero. Senzapatria. E’ vero. Malapianta… Nooo, solo gente costretta a fuggire, nascondersi, imboscarsi. Correndo sul filo dell’illecito. Ma rispettando le regole: le proprie. E quelle degli amici”. Ciro, nato scugnizzo alla Sanità, uno dei quartieri più popolosi e popolari di Napoli, racconta la sua vita, dal secondo dopoguerra agli anni Novanta. Sangue, racket, contrabbando di sigarette. legato ai boss Zaza e Bardellino, ne incontra tanti altri. Le immagini scorrono inesorabili in una città che mostra il viso da sirena e gli artigli da drago, che fa sentire onnipotenti e che divora l’anima. Una calibro 38 annuncia l’ondata dei ricordi e disegna la visione di un duplice omicidio, partendo da una realtà criminale che attraversa l’Europa, passando per la Costa Azzurra e si allunga fino a New York. Tra una folla di colletti bianchi, vip, faccendieri. Nel mondo di ieri, molto vicino a quello di oggi… Una storia vera; il linguaggio semplice e reale di persone che vivono la strada e che ne fanno la loro scuola. Il lettore legge il diario di una vita, raccontata -come sottolinea Ferdinando Imposimato nella presentazione- con rara maestria e senza retorica dalla Gallone, ed entra nel quotidiano di un bambino che cresce in assoluta mancanza di modelli di vita normali e, in mancanza di alternative, è spinto verso il baratro della delinquenza organizzata.
Qual è il messaggio del suo libro?
Chi percorre la strada dell’illecito si ritrova tra le mani solo un pugno di cenere. E, mostrando il lato umano dei boss, il libro rivela che i camorristi, in quanto uomini, sono fragili, vulnerabili, spesso disperati. Possono essere sconfitti con le “armi” della legalità, della pazienza, della parola.
Per quale motivo ha deciso di scriverlo?
E’ una storia vera, che andava svelata nella sua drammaticità come Ferdinando Imposimato mette in rilievo nella presentazione al volume. Ce ne sono tante di queste storie, ma non vengono raccontate nella loro tragica verità. Ho prestato la penna a Ciro per far emergere una spirale di eventi dove lecito e illecito sono spesso collegati tra loro. Basta un nulla per varacare la soglia dell’illegalità.
Donatella, lei nasce come giornalista di carta stampata. Nel 2003 debutta
come scrittrice con il suo primo libro “Ritratti d’autore. Galleria napoletana del Novecento”. Poi, l’approdo sul web con www.ilmondodisuk.com, portale d’informazione dedicato alla cultura. In quale ruolo si riconosce di più?
Un elemento li collega tutti, la curiosità. Sono molta curiosa, ho sempre voglia di sperimentare campi differenti convinta che la cultura, in quanto conoscenza, possa compiere il miracolo: sconfiggere l’ignoranza dell’arroganza che dilaga ovunque.
Il suo obiettivo?
Esportare il talento di Napoli nel mondo. Diradando la cortina internazionale di fango mediatico che è calata sulla città dipinta unicamente come covo della criminalità organizzata e ricettacolo di spazzatura.

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