Cronaca

Capaccio: prostituzione in contrada Torre e Licinella, protestano i residenti

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Girano per strada con abiti succinti e minigonne nel tentativo di adescare il cliente di turno e suscitando l’ira dei residenti. Sono le squillo presenti nelle contrade di Torre e Licinella. Secondo quanto sostengono i residenti sono almeno una decina, tutte di nazionalità straniera, che dimorerebbero in tre diversi appartamenti. "Non è concepibile che si continui ad affittare gli appartamenti – polemizzano i residenti – a queste donne nonostante sia nota l’attività di meretricio da loro svolta in questo modo si favorisce il fenomeno della prostituzione sul territorio comunale. Sinceramente siamo abbastanza scettici sulle giustificazioni dei proprietari che sostengono di non essere a conoscenza del lavoro svolto da queste persone. Basta vedere come vanno in giro con minigonne cortissime, trucco esagerato ed hanno un atteggiamento volgare teso ad accalappiare il cliente di turno". I protestari lamentano soprattutto il fatto che, quotidianamente e in pieno giorno, le prostitute girovagano in strada, in particolare in via Nettuno, dove sembrerebbe che, spesso, vengono caricate in macchina per essere probabilmente accompagnate dai clienti o in altre località. I residenti raccontano che sarebbero tre le abitazioni (due appartamenti e una villetta) date in affitto alle prostitute, Due appartamenti si troverebbero in altrettante traverse di via Licinella mentre la terza casa nel centro urbano di Torre. Due dei proprietari sarebbero del posto l’altro, invece, non sarebbe residente a Capaccio Paestum. Si tratta di abitazioni vuote spesso utilizzate come casa vacanza. Il motivo che spingerebbe i proprietari ad affittare gli appartamenti a prostitute sarebbe soprattutto di carattere economico in quanto riuscirebbero a guadagnarci molto di più proprio per l’attività illecita che negli stessi viene effettuata. "Prima di tutto lanciamo un appello ai proprietari di appartamenti – concludono i residenti – di non dare in affitto le case a prostitute e poi alle forze dell’ordine affinché, siano avviati dei controlli mirati e questi appartamenti siano sgomberati e liberati dalla presenza di gruppi di straniere dedite ad attività di meretricio. Viviamo in una zona ad alta vocazione turistica e il fenomeno, tra le altre cose, non fa bene all’immagine del territorio". Nell’aprile del 2011 i carabinieri di Agropoli e Capaccio sgominarono un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione che portò all’emissione di otto ordinanze di misura cautelare. A capo dell’organizzazione Cristiane Ferreira Barbosa 32 anni la vera “pappona” , insieme con il marito Vincenzo Marino 33 anni. Era lei che contattava i clienti, chiedendo il pagamento di una tariffa che si aggirava dai 70 ai 200 euro, per una media di 100 euro a prestazione. Le squillo e i trans pagavano per gli affitti settimanali negli appartamenti (alcuni dei quali situati proprio a Licinella e Torre) una somma che da 300 euro arrivava fino a 600 euro. Metà del guadagno dell’attività di prostituzione veniva versato sul “Postepay” di Barbosa, che controllava l’organizzazione minacciando coloro, che decidevano di prostituirsi autonomamente in una zona, che la donna ritenesse di propria competenza.



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