Novantamila euro per salvare gli uffici del giudice di pace. Il comune di Capaccio-Paestum corre ai ripari dopo l'entrata in vigore del provvedimento di riorganizzazione della geografia giudiziaria che «cancella» la sede cittadina del giudice di pace la cui competenza territoriale passa ora agli uffici di Salerno. «Già nel 2012 - spiega il sindaco Italo Voza - il comune decise di accollarsi le spese per il mantenimento della sede giudiziaria e del personale. Tuttavia nel fascicolo inviato al Ministero di Grazia e Giustizia mancava la scheda con la specifica delle spese per il mantenimento degli uffici e le tre figure professionali da impiegarvi all'interno con i relativi stipendi completamente a carico delle casse comunali». Proprio la documentazione incompleta avrebbe determinato il mancato accoglimento della proposta del comune della piana del Sele che ora, però, spera in una deroga del provvedimento ministeriale come già accaduto per i comuni di Agropoli e Roccadaspide. «Abbiamo prontamente preparato la scheda con i costi specifici per il mantenimento degli uffici che ammontano a circa novantamila euro - spiega Voza - In settimana è arrivata una nota dal Ministero che confermava la ricezione della nuova documentazione. Ora speriamo che la nostra proposta venga accolta e venga derogato il decreto di esclusione dell’ufficio di Capaccio-Paestum».