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Capaccio, da consiglio comunale "no" alla centrale a biomasse

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«No all'impianto a biomasse». E' quanto è emerso ieri durante il consiglio comunale straordinario voluto dal sindaco di Capaccio-Paestum, Italo Voza, per discutere della possibile realizzazione di una centrale per la generazione di energia elettrica e termica in località Sorvella. A proporne la costruzione la società Biocogein, con sede a Napoli, il cui progetto ha già ottenuto le agevolazioni previste da un bando del Ministero per lo Sviluppo Economico e attende ora il via libera dalla conferenza di servizi della Regione Campania dopo aver ottenuto i pareri favorevoli di diversi enti territoriali.

 L'impianto, alimentato con scarti vegetali ed agroalimentari, dovrebbe sorgere entro il 2015 su di un'area di ventunomila metri quadrati. Un'ipotesi, però, che non piace ai cittadini capaccesi che hanno immediatamente costituito un comitato per il «no» che ha già raccolto circa duemila firme di adesione. «Chiediamo l'impegno di tutte le amministrazioni ed enti competenti di bloccare la realizzazione dell'impianto». afferma la presidente del comitato, Maria Rosaria Bambacaro. «L'area - aggiunge - è caratterizzata dalla presenza di numerose colture come quelle del carciofo Igp vanto di questa terra, che verrebbe contaminato creando un disagio economico enorme. Non sono stati valutati i rischi che le piogge acide causate dall'emissione dell'impianto possono provocare agli stessi templi di Paestum». Ad esprimere parere contrario all'impianto a biomasse anche le associazioni ambientaliste, rappresentanti del terzo settore, il circolo cittadino di Rifondazione Comunista e il Forum dei Giovani. Sulla stessa linea l'amministrazione comunale che ieri, durante la pubblica assise tenutasi in una piazza Vitolo stracolma di gente, ha approvato una delibera per ribadire la contrarietà all'impianto, paragonato dal presidente del consiglio Nese ad un termovalorizzatore e definito «un termo- cancro-valorizzatore». Contrario anche il sindaco del vicino comune di Albanella Renato Iosca.

Dalla Biocogein, però, precisano che l'impianto avrà un bassissimo impatto ambientale e che la centrale avrà effetti positivi sul territorio sotto il profilo economico ed occupazionale.

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