Continua la polemica per il piano di Poste Italiane che prevede la chiusura o il ridimensinamento di diversi uffici postali sul territorio. Il caso è approdato anche in Parlamento con un'interrogazione dell'on. Iannuzzi che ha chiesto al ministro competente quale iniziative intraprenderà in merito. I comuni, intanto, preannunciano battaglia ed un eventuale ricorso alla giustizia amministraztiva, sarebbe giustificato da diversi precedenti favorevoli agli enti.
Ultimo in ordine di tempo è il caso di Ispani. L'ufficio postale della località Capoluogo del centro del basso Cilento era stato chiuso nel 2012 per "inefficacia economica" e per l'esistenza di un altro sportello nella località costiera di Capitello.
La decisione aveva suscitato non poco malcontento e così l'amministrazione comunale presentò ricorso al tribunale amministrativo. Il Tar nel 2013, però, diede ragione a Poste Italiane. Immediato l'appello al Consiglio di Stato da parte dell'ente guidato da Edmondo Iannicelli, rappresentato in giudizio dall'avvocato Antonello Scuderi e dopo due anni lunedì scorso è arrivata la buona notizia: con una sentenza di 24 pagine i giudici hanno dato ragione al comune.
L'ufficio postale, quindi, riapre i battenti, per la gioia soprattutto degli anziani che avevano notevoli difficoltà a raggiungere Capitello, distante circa 5km dal Capoluogo.
A convincere il Consiglio di Stato, sono state proprio le difficoltà nei collegamenti tra le due località del comune di Ispani, ma anche il mancato rispetto dei parametri ministeriali che prevedono che ciascun ufficio debba servire almeno il 92,5% della popolazione.