Agropoli San Valentino Torio 0 a 2. Basterebbe dire questo e guardare la classifica al momento del fischio d'inizio che vedeva l'Agropoli quart'ultima con tre punti e gli ospiti ultimi con 0 punti l'equivalente di 3 sconfitte in altrettante partite, per giudicare la gara. Match tra due compagini di bassa classifica insomma con i delfini che venivano da una partita (quella infrasettimanale di Coppa Italia con l'Ariano Valle Ufita) che già preoccupava dirigenti e tifosi. Con la partita di oggi con il San Valentino Torio però si tocca il fondo e quei pochi tifosi coraggiosi che hanno assistito alla partita hanno potuto vedere la più brutta gara da quando l'Agropoli è tornata a calcare i campi dell'Eccellenza.
Sembravano ritornare gli anni bui delle retrocessioni e delle salvezze agli ultimi secondi di campionato. Quelle in cui i tifosi (pochissimi) erano costretti a soffrire domenica dopo domenica per una squadra che meritava e merita ben altro.
L'Agropoli in campo oggi era irriconoscibile. Squadra svogliata, stanca, con i giocatori incapaci di creare gioco, di mettere su un'azione degna di questo nome. Una compagine tra l'altro mal messa in campo da un tecnico che prima ancora di iniziare il campionato era già guardato con diffidenza dall'ambiente. E di tutto ciò la rosa ne ha risentito, tanto che oggi è apparsa quanto mai sfiduciata. L'Agropoli vista al Guariglia era una formazione distante anni luce da quella che soltanto un anno fa era capace di divertire i tifosi con il suo gioco spumeggiante.
E' vero è cambiato molto rispetto allo scorso anno, ci sono tante difficoltà, ma anche i riconfermati oggi in campo, erano solo le brutte copie di quelli della scorsa stagione. Carbone, un autentico pendolino di fascia era immobile, Rega incapace di rendersi pericoloso, Apicella in avanti isolato e servito poco e male dei compagni. Non abbiamo visto un'azione sulla fascia, solo improponibili lanci lunghi. Nel secondo tempo entra anche un nuovo acquisto. Il classe '89, Passarelli. Un giramondo del calcio dilettantistico, un'ala veloce che nelle poche volte che è stato servito ha mostrato buone qualità tecniche. Peccato appunto che sia stato poco servito dai compagni che le fasce le avevano dimenticate.
Ma chi aveva di fronte l'Agropoli? Il San Valentino Torio che quest'estate ha acquistato il titolo della Real Poseidon.. Una squadra costruita in quindici giorni e non certo apparsa incontenibile. Anzi, la formazione salernitana nei primi minuti di match è apparsa mediocre e incapace di pungere. Ma l'abito si sa, non fa il monaco e infatti i giallo-rossi dopo appena sei minuti sono già in vantaggio grazie ad Angrisani. Un vantaggio fortunato certo, ma che permette subito di capire che l'Agropoli in campo oggi non c'è. I delfini tentano la reazione e vanno anche vicini al gol ma la formazione di patron Inverso (anche lui sfiduciato in tribuna) svanisce col passare dei minuti mostrando un gioco imbarazzante. Il San Valentino Torio nel frattempo si limita a contenere quelle poche azioni offensive dei delfini e, nonostante il catenaccio, nella ripresa riesce anche a segnare il secondo gol con Marmorino. Il raddoppio costringe l'Agropoli ad andare alla ricerca del pareggio, difficile però riuscire a segnare quando, come già detto in precedenza, si punta solo sui lanci lunghi e si ha una difesa immobile che resta ferma senza supportare il centrocampo che a sua volta non conquista metri e non riesce a proporre palle giocabili agli attaccanti. Con i fischi del pubblico dunque cala il sipario su una gara che l'Agropoli avrebbe fatto meglio a non giocare. Poco contano le assenze di Malandrino e Ferretti su tutti, l'Agropoli vista oggi non ha alibi, non c'è proprio nulla da salvare. Ora bisogna prendere provvedimenti e ripartire perché ora come ora non ci sono le carte in regolare per salvarsi e non tanto per gli uomini che compongono la rosa quanto per la mentalità mostrata e il disordine tattico. Bisogna riacquistare al più presto la fiducia nei propri mezzi e lavorare molto sulla testa più che sulle gambe.
Le Pagelle:
Formisano 4 :non è colpevole sui due gol ma appare distratto in altre occasioni come quando su un retropassaggio liscia il pallone e successivamente, su un tentativo di recupero della sfera che viaggiava lentamente nei pressi della linea di fondo, si mostra a dir poco insicuro.
Cauceglia 5,5: tanta buona volontà, corre e recupera palloni ma spinge poco sulla fascia. Da capire se sia stato il tecnico a chiedere agli esterni di difesa e centrocampo di restare bloccati o le responsabilità siano state solo loro.
Garaffa 4,5: vale in parte lo stesso discorso fatto per Cauceglia con la differenza che in questo caso di buona volontà ne abbiamo vista meno. Rischia l'espulsione per aver atterrato un avversario a gioco fermo. Dal 67' Passarelli s.v.:impossibile giudicarlo ma quelle poche palle giocabili che riceve gli permettono di mettere in mostra una buona tecnica.
Sabatino 6: è tra i migliori della gara almeno nella prima ora poi scompare inghiottito dal campo e dagli avversari come i suoi compagni.
Di Vattimo 5,5: prova sufficiente ma il voto cala perché autore di alcune disattenzioni, una delle quali rischiava di mandare in gol gli avversari
Bisogno 5,5: fa quel che può ma la sua prova non è soddisfacente.
Barone 5: prova incolore per l'attaccante agropolese che non riesce mai a pungere e non è di supporto ad Apicella. Viene giustamente sostituito nella ripresa. Dal 58' Melella 4: entra per uno spento Barone ma riesce a fare anche peggio.
Fioraso 5: spaesato.
Apicella 6: grinta e cuore non bastano. Non può far cadere la barriera messa su dal San Valentino Torio da solo.
Rega 5,5: che fine ha fatto il Francesco Rega dello scorso anno?
Carbone 4: una statua di bronzo si sarebbe mossa di più. Dal 67' Bevilacqua 6: non gioca neanche mezz'ora ma lo fa con il cuore. Spinge sulla fascia e da lì riesce a far partire qualche azione pericolosa, segno che se i delfini avessero sfruttato le corsie esterne avremmo visto un altro match.
Allenatore Russo: i fischi dei tifosi
sono soprattutto per lui. Squadra mal messa in campo e giocatori
demotivati e sfiduciati. Impossibile dargli un voto sarà la società
a giudicarlo e fare le sue valutazioni. Se comunque sarà
riconfermato non vorremmo essere nei suoi panni perché c'è
tantissimo da lavorare.
Ernesto Rocco