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Ascea, abuso edilizio ed esercizio illegale della professione

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Ascea. Rilevato ieri mattina, in località Enotria, area sita tra il castello di Elea-Velia e l’antica stazione ferroviaria di “Velia Scavi”, abuso edilizio di grosse dimensioni. Si tratta di un immobile di forma irregolare - struttura mista, costruita abusivamente, in muratura di laterizi, lamiere ed altro materiale precario - con una parte adibita ad abitazione privata ed un’altra ad uso officina-carrozzeria, all'interno della quale si svolgeva, sempre abusivamente, un'attività artigianale di lavoro meccanico.

Circa 200 mq le dimensioni della struttura. L’abuso è molto datato: l’attività, mai contestata, opera da oltre venti anni sul territorio, a pochi passi dagli scavi archeologici di Elea-Velia. Gli uomini della Polizia Municipale, sotto il comando di Massimiliano Gabriele Falcone, e i Carabinieri del comando di Marina di Ascea, coordinati dal maresciallo Marco di Grazia, hanno iniziato le indagini perché pare che l’officina sia legata al traffico di droga scoperto recentemente in zona: il titolare è, infatti, il padre di uno degli arrestati. L’Enel, accorso sul posto, ha riscontrato anche il furto di corrente elettrica: il contatore dell’officina era attaccato illegalmente, infatti, a quello dell’abitazione, i cui consumi, regolarmente dichiarati, erano di gran lunga inferiori rispetto a quelli della carrozzeria.

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