Acqua potabile erogata ancora ad intermittenza in alcuni comuni del Cilento a causa delle precarie condizioni della condotta “Faraone”. Dopo i disagi di ieri in diversi comuni, Consac gestioni idriche ha comunicato che domani provvederà a effettuare lavori urgenti di manutenzione alla rete idrica in seguito ai quali potrebbero verificarsi interruzioni del servizio idrico a Torre Orsaia, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro, Camerota, Celle di Bulgheria, Centola, San Severino, San Nicola, Torre Gabella, Piano Faracchio, Pisciotta capoluogo e Marina, Caprioli, Ascea capoluogo e Marina, Stampella, Casalvelino Marina e Scalo, Bivio di Acquavella, Vallo Scalo, Salicuneta, Omignano Scalo, Angone punta Capitello, Casa del Conte e Giungatelle. L’interruzione idrica è prevista dalle 13 alle 23, salvo imprevisti. Inoltre i rubinetti resteranno a secco a Stella Cilento e Laurito il prossimo 10 aprile. Per quanto riguarda Stella Cilento saranno interessate unicamente le frazioni San Giovanni e Guarrazzano e l’interruzione idrica partirà dalle 9 fino alle 15. La condotta, che preleva le acque dalla sorgente “Faraone”, percorre la valle del Mingardo fino a Palinuro dove si sdoppia in due adduttrici, una che prosegue in direzione del Golfo di Policastro; l’altra verso nord fino alla piana dell’Alento, presenta condizioni sempre più precarie. Qualora la Regione non provvedesse a finanziare la sua sostituzione, per una spesa di 8 milioni di euro, in estate, quando aumenta la pressione, nella condotta potrebbero verificarsi disfunzioni e un’erogazione a singhiozzo. A lanciare l'allarme già alcune settimane era stato l’ingegner Felice Parrilli, direttore dei servizi idropotabili Consac di Vallo della Lucania. «La condotta “Faraone” presenta un’obsolescenza spinta – aveva affermato il tecnico Consac - che comporta quasi ogni giorno onerosi interventi di manutenzione. In estate, quando aumenta la pressione nella condotta potrebbero verificarsi disfunzioni con erogazione a singhiozzo». La condotta in questione è un’adduttrice principale di 70 chilometri che serve 15 comuni, su un totale di 50 enti gestiti da Consac. Le parti maggiormente a rischio sono: 1,5 chilometro lungo la costa di Pisciotta dove la tubatura è esposta a intemperie e mareggiate non essendo più interrata; 15 chilometri tra Roccagloriosa, Rofrano e Celle di Bulgheria.