Nell'area portuale di Agropoli sono praticamente scomparsi i parcheggi gratuiti. Le strisce blu, salvo piccole eccezioni, sono ormai ovunque. Inoltre è stato realizzato nell'area precedentemente sottoposta al controllo della Capitaneria di Porto, un sistema di sbarre con automatismi elettronici conta macchine che impongono anche in questa zona la sosta a pagamento. Tutto ciò sta creando alcuni malumori e per qualcuno l'assenza di posteggi liberi contravverrebbe anche a quanto stabilito dal codice della strada. Per l'assessore al Mare Raffaele Carbone al contrario, è tutto regolare ed anzi il porto, grazie a questi interventi, risulterebbe oggi fruibile a tutti e in modo più sicuro."Cè da precisare - sottolinea l'assessore Carbone, smentendo anche alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi sugli organi di stampa - che l'articolo del Codice della Strada non è minimamente applicabile in ambito portuale, visto che il suo titolo recita testualmente "Regolamentazione della Circolazione nei Centri Abitati". Ora, poiché nelle definizioni del codice della strada per "Centro Abitato" si intende espressamente "un insieme di edifici tali da formare un raggruppamento continuo di non meno di 25 fabbricati" è evidente che la norma non è per nulla applicabile al porto, dove insistono al massimo 4-5 fabbricati, includendo anche quelli in zona A (area portuale prima della sbarra)
Peraltro - evidenza l'assessore al Mare - è solo grazie alla concessione che il comune ha - con lungimiranza - chiesto e ottenuto che oggi è possibile accedere al porto senza rischiare alcuna sanzione come negli anni passati (per mancanza del permesso), visto che differentemente dal passato anche gli agropolesi (quelli che - e sono la stragrande maggioranza - non hanno alcuna barca) oggi possono entrare serenamente in porto con l'auto e godere di una zona che, senza l'intervento del comune, sarebbe stata riservata a pochi eletti seppur realizzata con i soldi - invece - dell'intera collettività.
La polemica sembra insomma montata ad arte da alcuni possessori di natanti (i quali peraltro non notano, invece, che hanno ottenuto il grande riconoscimento di poter sostare anche di notte, cosa prima assolutamente vietata) e che non vogliono condividere il bene pubblico "porto" con coloro che non hanno la barca (i quali secondo loro dovrebbero rimanere ben fuori senza disturbare i diportisti, "osando" anche occupare posti auto), e peraltro vorrebbero godere di un beneficio addossandone il costo alle migliaia di persone che la barca non la hanno.
In altre parole grazie al progetto porto aperto intrapreso da questa amministrazione e lUfficio Circondariale Marittimo di Agropoli è stato possibile rendere il porto fruibile a tutti i cittadini.
Del resto, i benefici degli interventi posti in atto (segnaletica, rotatorie, aumento dei posti obliqui invece che lineari, sbarre regolatrici, dissuasori ecc) e dell'immediato reinvestimento delle somme incassate, è sotto gli occhi di tutti:
grande ordine, pulizia e rispetto delle norme (molto di più rispetto al passato);
serenità e tranquillità da parte delle centinaia di persone che frequentano il porto pedonalmente (visto che non è obbligatorio venire in porto in auto), con apprezzamenti continui sulla gestione del sopraflutto e della splendida passeggiata senza rischiare continui investimenti da parte di centauri o sconsiderati che - prima - entravano in porto solo per testare la potenza dei propri motori, con evidenti rischi per tutti;
Inoltre - conclude Carbone - grazie alla piena e sostanziale partecipazione dellUfficio Circondariale Marittimo di Agropoli che in questi giorni è stato possibile attivare un sistema di video-sorveglianza dellarea portuale, al fine di sanzionare ma soprattutto prevenire atti illeciti in ambito portuale".