Gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, dott. Giancarlo Grippo e dal Sost. Proc. Valeria Palmieri, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente emesso dalla Dott.ssa Valeria Cerulli - G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania nei confronti del rappresentante legale di una società con sede legale a Verona, stabilimenti e depositi dichiarati in Salerno, Capaccio e Belfiore (VR), e sede amministrativa ad Agropoli.Lesecuzione della misura cautelare reale deriva dalle indagini di p.g. svolte diniziativa dalle Fiamme Gialle di Agropoli in seguito allesecuzione di una verifica fiscale nei confronti della società operante nel settore del commercio di prodotti alimentari. Al termine delle indagini lamministratrice, G.G., di 43 anni, è stata denunciata per i reati di occultamento delle scritture contabili, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, dichiarazione infedele e mancato versamento dellIva dovuta. Difatti, le investigazioni eseguite dai verificatori della Guardia di Finanza hanno permesso di far emergere lingente evasione fiscale perpetrata attraverso tale società di capitali, in seguito alla constatazione della sottrazione di materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi per oltre 32,5 milioni ed ai fini Iva per 5,5 milioni di Euro. Sulla base delle risultanze investigative, su richiesta del P.M., il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo dei beni intestati allamministratrice e socia dellimpresa, fino allammontare di 2,7 milioni . Il sequestro è scattato su tutti i beni intestati alla medesima, con la conseguente applicazione del vincolo cautelare su disponibilità finanziarie, due veicoli e due unità immobiliari site nel Comune di Ercolano (NA), del valore complessivo di 152.000. Il sequestro è stato reso possibile dallapplicazione della norma che - introdotta con la legge finanziaria per il 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) - estende anche ai reati tributari la c.d. confisca per equivalente, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di aggredire comunque i beni di cui il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto.