Attualita'

Agropoli saluta i bambini Saharawi


Anche quest'anno ad Agropoli sono stati ospitati otto bambini provenienti dai campi profughi Saharawi (Sahara Nord Occidentale). La comitiva, come negli anni passati ha soggiornato presso l'Oratorio Padre Giacomo Selvi che, con il suo staff e quello dell'Associazione Piccoli Ambasciatori di Pace, ha accudito e prestato loro assistenza per i 25 giorni di permanenza in città.
 Il progetto di accoglienza anche quest'anno, è stato concordato con la Rappresentanza in Italia del Popolo Saharawi e con il Ministero delle Politiche Sociali, che tramite la stipula di un protocollo di solidarietà, consente da anni il soggiorno di alcune rappresentanze del “popolo del deserto” con l’obiettivo di alleviare le disagiate condizioni di vita dei bambini Saharawi, favorendone la formazione nell’ottica di una stabilizzazione della regione sub-sahariana.
I circa 250mila Saharawi dei campi profughi del deserto algerino nei pressi di Tidourf (Algeria), vivono la conseguenze della post-colonizzazione spagnola e francese del secolo scorso e ancora oggi soffrono delle lungaggini burocratiche e politiche degli Stati dell’area, che rallentano l’iter della definizione dei confini, oltre al riconoscimento ufficiale del popolo Saharawi.
Frattanto questo popolo è riuscito in una delle più incredibili interessanti imprese di sopravvivenza della storia contemporanea: la costituzione di uno “Stato in esilio”: difatti, più di 250mila vivono da profughi sotto tende di fortuna nel torrido deserto algerino fin dal 1975, sotto un sole che nel periodo estivo tocca i 70 gradi come in questi giorni. 
In attesa che le istituzioni internazionali riescano a favorire definitivamente la creazione di uno stato indipendente, in passato il popolo Saharawi decise di intraprendere una lotta armata, oggi abbandonata preferendo piuttosto i canali della diplomazia e la solidarietà internazionale, nonchè il rispetto delle risoluzioni dell’ONU,( che vengono regolarmente non rispettate dal Marocco) della UE e dello stesso Parlamento italiano, che invocano da tempo lo svolgimento di un Referendum per la sua autodeterminazione.
A soffrire maggiormente nei campi profughi sono i bambini: poca acqua a disposizione, un fazzoletto di terra da coltivare che non riesce a sfamare tutti, con ospedali e strutture fatiscenti, prive delle adeguate norme igieniche e sanitarie. “Questo progetto di solidarietà, da nove anni ormai rappresenta un impegno concreto, quale sentimento di sensibilità di una comunità, di un Ente Locale di un Paese sviluppato che deve essere vicino a chi nel mondo soffre in condizioni di vita insopportabili” - spiegano il presidente dell'Oratorio Giuseppe Di Lucia e il presidente dell'Ass. Piccoli Ambasciatori di Pace, Antonio Giacco. Sin da giorno del loro arrivo, gli otto bambini ( 4 maschietti e 4 femminucce) Saharawi sono stati accolti amorevolmente dalle due associazioni oltre a due volontari venuti uno da Roma e l'altro Montefalcione (AV), che si sono prodigati affinché il soggiorno fosse stato ampiamente tranquillo e confortevole.


I responsabili desiderano ringraziare tramite il nostro portale coloro che gli sono stati vicini: in primis il parroco Don Nicola Griffo e il sindaco Franco Alfieri, la pasticceria Carmen per la colazione offerta per tutti i 25 giorni di soggiorno, Umberto Anaclerico per le scarpe e sandali, il Ristorante Barracuda e il Ristorante Albergo La Caravella per i pranzi, il Lido Aurora che ha messo a disposizione ombrelloni e sdraio,Cartoleria ROC, il Centro Aiuto alla Vita, Miseria e Nobiltà per la fornitura di materiale igienico sanitario, gli amici che nel loro privato hanno voluto dare un segno di generosità e tutti coloro che per un motivo o per altro hanno contribuito al soggiorno ad Agropoli e a Santa Maria di Castellabate. 

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