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Agropoli, rendiconto 2012: le precisazioni di Pasquale Di Luccio

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In merito all’ammontare dell’avanzo di € 497.103 relativo al rendiconto di gestione 2012, pubblicato in questi giorni dall’amministrazione comunale, occorre precisare che tale cifra si riferisce all’avanzo di amministrazione al 31/12/2012, che tiene conto anche degli anni precedenti e non all’avanzo di competenza, che rappresenta il risultato della sola gestione dell’anno 2012 e che si è chiusa con un saldo di appena € 77.811,91

Senza entrare nel tecnicismo contabile, già di per se complesso, basta semplicemente considerare che l’avanzo di amministrazione è la somma tra l’avanzo di competenza dell’anno in corso, del saldo della gestione dei residui attivi e passivi e del saldo degli esercizi precedenti che, nel caso del comune di Agropoli, già ammontava a circa € 418.000 alla fine del 2011.

Nel corso dell’ultimo anno si è riusciti a “risparmiare” una somma notevolmente minore rispetto a quella che hanno voluto farci credere i nostri amministratori, generando nel cittadino il falso convincimento di un risparmio di quasi € 500.000 solo nell’anno 2012.

Il raggiungimento del saldo di competenza con segno positivo si è ottenuto solo grazie alla gestione dei residui attivi e passivi e cioè alla differenza tra entrate accertate ma non ancora riscosse (crediti dell'Ente nei confronti di terze economie) e uscite impegnate e non ancora pagate (debiti che L’Ente ha nei confronti di terze economie) atteso che, nel corso del 2012, l’Ente ha speso più di quanto ha materialmente riscosso con un disavanzo di circa € 445.000 (riscosso € 11.230.390,17 e pagato € 11.676.146.71).

Una buona gestione avrebbe dovuto far registrare un avanzo di denaro tra quanto riscosso e quanto speso e non affidarsi alle gestione dei residui attivi e passivi considerato che nello scorso anno si è registrata una scarsa attività di recupero delle entrate tributarie ed extratributarie ed un aumento dei residui passivi provenienti dalle spese correnti.

A tutto ciò si aggiunga che non vi è alcuna certezza che tutti i crediti contabilizzati nei residui attivi, per loro stessa natura, potranno essere effettivamente recuperati dall’Ente ovvero che l’ammontare dei debiti nei residui passivi sia stato stimato correttamente o sottostimato per far temere, nel prossimo futuro, una situazione di squilibrio finanziario per le casse comunali.

Analizzando nel particolare i dati contabili del rendiconto di gestione 2012 emerge che l’Ente ha registrato una diminuzione di accertamenti tributari rispetto all’anno precedente di circa € 1.350.000 (€ 11.026.831,48 nel 2011 e € 9.675.158,46 nel 2012), una perdita di proventi nei servizi pubblici relativi alla gestione dei posti barca di circa € 55.000 (costi € 404.977,56 – proventi € 350.000), nella refezione e trasporto scolastico di circa € 100.000 (costi € 183.891,50 - proventi € 89.480,16).

Capitolo a parte merita la gestione dell’acquedotto i cui costi ammontano a € 1.909.109,71 ed i ricavi a € 1.510.701,59 generando per le casse dell’Ente una perdita di quasi € 500.000 che certamente l’ASIS, in qualità di nuovo soggetto gestore del servizio idrico integrato dal gennaio 2013, non vorrà ripetere ottimizzando al massimo i processi gestionali ma al contempo aumentando il costo del servizio a carico del cittadino qualora non dovesse raggiungere tale obiettivo.

L’unico servizio pubblico capace di garantire un discreto margine di proventi per le casse del Comune di Agropoli era il servizio di sosta a pagamento con un ricavo di circa € 50.000 (costi € 352.500,00 - proventi € 400.000,00). La comparazione delle spese correnti impegnate negli ultimi tre esercizi finanziari ha evidenziato un trend di spesa costante con una media di circa € 12.700.000 l’anno, includendo la spesa di personale di circa € 3.000.000, in diminuzione rispetto agli anni precedenti così come imposto dalla legge, una spesa per acquisto di beni di consumo e/o materie prime di circa € 1.130.000 (circa € 100.000 al mese) ed una spesa per prestazione di servizi di circa € 5.550.000 in cui ricadono anche le spese per la società STU s.p.a. relative alla gestione del Castello, le spese sostenute per il mantenimento delle altre società partecipate, i contributi alle associazioni per manifestazioni ed eventi e le spese per il pagamento dei servizi resi dalle tante cooperative sociali che operano con il Comune di Agropoli.

Criticità sono emerse anche in relazione ai rapporti tra l’Ente e le società partecipate in quanto “sono state rilevate discordanze” per le società partecipate Agropoli Servizi srl ed ASIS Salernitana Reti de Impianti s.p.a. “per le quali si richiede di adottare senza indugio e, comunque non oltre i termini dell’esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari alla conciliazione delle partite debitorie e creditorie”, parole dell’organo di revisione contabile. Altre criticità sono state rilevate, sempre dall’organo di revisione conti, circa l’adozione delle misure di cui all’art.9 della legge 102/09 relative alle procedure di spesa e di allocazione delle risorse in quanto l’Ente non avrebbe garantito le necessarie misure organizzative per il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti.

Sul capitolo dell’indebitamento, le scelte attuate negli anni precedenti hanno portato l’Ente al massimo indebitamento possibile per il finanziamento delle opere pubbliche. La percentuale d’incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti nel 2012 è risultata pari al 10,42% mentre il residuo di debito risulta pari a € 22.695.237,98. Nel solo anno 2012 l’Ente ha sostenuto un onere finanziario per la restituzione di quanto dovuto pari a € 2.063.166,46 con un trend che rimarrà costante a carico delle casse del comune di Agropoli per i prossimi trenta anni.

In sintesi pur esprimendo parere favorevole per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2012, la conclusione a cui è giunto l’organo di revisione ha portato a formulare la seguente analisi: “Dall’analisi complessiva del consuntivo 2012, l’organo di revisione ha rilevato che, pur in presenza di un consistente patrimonio, le risorse conseguite sono inferiori a quelle potenzialmente ritraibili da una gestione più attenta. Si raccomanda, pertanto, di porre in essere tutte le azioni necessarie al raggiungimento di un risultato soddisfacente nella gestione del patrimonio dell’Ente.”

Dovere della pubblica amministrazione dovrebbe essere quello di informare dettagliatamente i propri cittadini su come vengono amministrati i propri soldi e non limitarsi alla semplice divulgazione di un dato contabile finalizzato esclusivamente ad accrescere il mito di una buona gestione sempre e comunque.

ing. Pasquale Di Luccio
Consigliere Comunale

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