Per l'ennesima volta, il plesso ospedaliero di Agropoli, rischia di chiudere i battenti. Questa volta però la minaccia arriva dai manutentori i quali, il giorno 31 prossimo, saranno licenziati dalla ditta appaltatrice con la conseguente dismissione del servizio. Questi i fatti: Il giorno 30 di settembre, la Sudappalti comunica al'Azienda Sanitaria, con il preavviso di 30 giorni, la dismissione dal servizio di manutenzione sia degli impianti idrici, elettrici che delle caldaie. La decisione della ditta appaltatrice di rimettere l'appalto è dovuta al forte credito vantato verso l'ASL di circa un milione di euro, una somma che ormai la ditta privata non riesce più a sostenere, per questo motivo la decisione di lasciare l'appalto e licenziare i nove manutentori i quali resterebbero senza lavoro poiché al tempo vennero assunti per l'appalto in questione e la ditta non avrebbe altro modo d'impiego. Per dirimere la spinosa questione, i vertici dell'Asl sono stati convocati anche dalla Prefettura ma la dirigenza ha preferito non cogliere l'occasione di spiegare quali sono i piani per i nove lavoratori che, ripetiamo ,verranno licenziati dalla ditta appaltatrice e a mezzanotte del 31 ottobre saranno obbligati alla messa in sicurezza degli impianti e alla sospensione di ogni attività. A questo punto lo scenario che si prospetta è la chiusura del presidio ospedaliero ed il conseguente trasferimento dei degenti. Ciò che resta assordante è il fastidioso silenzio della dirigenza dell'Asl che in 30 giorni non ha prodotto un benché minimo piano di salvataggio dei nove lavoratori, padri di famiglia, due dei quali con figli disabili a carico. Sergio Pinto