Sta meglio l'esemplare di delfino trovato spiaggiato sulla costa di Eboli dagli operatori del Centro Studi Ecosistemi Marini coordinati da Gianfranco Pollaro e trasferito da alcuni giorni nel porto di Agropoli dallo stesso Pollaro e dai suoi collaboratori.Qui decine di volontari, sotto il
controllo di Tiziana Milano (veterinaria dell'Asl) e dei responsabili
del WWF, stanno assistendo 24 ore su 24 il mammifero che,
contrariamente alle notizie riportate inizialmente, non è un
esemplare giovane ma si tratta di una femmina d'età compresa tra i
15 e i 18 anni. Il problema iniziale che si era riscontrato nel
delfino, era uno stato di stordimento e una lesione ad un pinna. Problematica quest'ultima, che comporta l'impossibilità per
l'esemplare di Stenella, di riuscire a galleggiare in posizione
orizzontale con il serio rischio di soffocare. Attualmente è
stato quindi imbracato da un telo che gli consente di restare a
galla, continuamente monitorato da personale del WWF, di Legambiente,
ma anche da tanti giovani agropolesi che hanno dato la loro
disponibilità ad accudire il mammifero. Sul posto anche gli uomini
della Croce Rossa Italiana presente con una propria ambulanza e una
tenda installata sulla spiaggia per i tanti volontari presenti.
Il delfino ogni giorno viene trasportato fuori dall'acqua e alimentato attraverso una particolare sonda e sottoposto a particolari terapie. Le sue condizioni rispetto ai primi giorni, sono considerevolmente migliorate. Una buona notizia che lascia sperare in un recupero completo visto che, come spiega il vice-presidente del WWF Campania Piernazario Antelmi (impegnato in prima persona nelle acque di Agropoli), ad oggi è l'unico esemplare spiaggiato in Italia che sia sopravvissuto oltre le 24 ore". Ottimista anche la veterinaria dell'Asl Tiziana Milano che ha sottolineato che la stenella risponde bene alle terapie.
Intanto ad Agropoli, continua il via vai dal porto di numerosi curiosi che sostano per ore sul molo vecchio del porto di Agropoli in apprensione per le sorti del delfino. Molti hanno preso realmente a cuore le sue sorti e qualcuno ha anche pensato di dargli un nome: Marina. Immancabile anche un gruppo su Facebook che conta oltre 1300 iscritti.