Domenica, 28 agosto. Da anni dalla casa del guardiano del faro di Agropoli è scomparsa quella che nellimmaginario di molti è la figura di un vecchietto canuto e solitario con pipa e cappello. Ledificio è rimasto abitato fino agli anni 80, da allora è iniziata la sua decomposizione. Ho scoperto tesori sul mio angolo di isola. Li porterò con me tutta la vita, ma non li sottrarrò mai a quel luogo, perché sono sulla terra a cui appartengono.. ( S. Bambarén ).
I tesori di questo angolo affacciato su un mare meraviglioso purtroppo sono in preda allabbandono, al vandalismo, alla rovina e circondati dallabusivismo edilizio.
Dopo essere stata sdemanializzata e messa in vendita allasta, la dimora del guardiano del faro è stata acquistata circa dieci anni fa, ancora in lire, dallavvocato Vico Vicenzi. La casa sembra non trovare pace. Il comune di Agropoli, che avrebbe voluto acquistarla (interesse però mostrato in netto ritardo) ed adibirla a fini culturali, ha iniziato una lunga tenzone giudiziaria con il legittimo proprietario. Linterminabile querelle si è risolta finalmente nel dicembre 2009 a vantaggio di Vico Vicenzi che molto si è battuto per labitazione. Ma non è tutto, la vicenda continua ed il tribunale sembra essere ancora la destinazione desiderata. Lattuale sindaco F. Alfieri ha mostrato la volontà di procedere all'esproprio.
Per voi in esclusiva lintervista a Vico Vicenzi.
- Dopo nove lunghi anni ha vinto una serie di cause giudiziarie ed è il legittimo proprietario della casa del guardiano del faro, vuole riassumerci la vicenda?
- Come lei ha ricordato è stata una vicenda travagliata durata nove anni che si è risolta nel dicembre 2009 perché il Consiglio di Stato ha dato ragione non tanto a me quanto al Ministero delle Finanze. La causa, infatti, era tra il Ministero delle Finanze e il Comune, io ero il controinteressato che aveva acquistato la casa del faro nel 2000 e per questo il legittimo proprietario. Pertanto avrei potuto costruire e fare i lavori di ristrutturazione, ma ho preferito non rischiare vista la difficoltà dei lavori da eseguire e lincerta natura della situazione giudiziaria.
- Come commenta la missione esproprio da parte del sindaco F. Alfieri?
- È stata una notizia che mi ha sorpreso perché non immaginavo che dopo nove anni il comune di Agropoli intendesse mettere in campo leventualità di una procedura espropriativa. Lho saputo qualche giorno fa per caso in quanto la delibera della giunta ha dato mandato allufficio di assetto territoriale di studiare la pratica di esproprio che è stata poi adottata il 2 marzo 2010. Questo ancora una volta mi induce a differire i lavori e differire i lavori significa correre il rischio di far diventare la casa, già abbastanza fatiscente, un rudere e questo mi dispiacerebbe molto.
- Ha mai tentato di instaurare un dialogo con lamministrazione comunale? Vuole lanciare un appello?
- Ho tentato in passato parlando personalmente con i vari sindaci che si sono succeduti. Lunico a mostrarsi interessato e a dare prova di voler arrivare ad un accordo è stato L. De Marco che adesso non cè più. Con gli altri purtroppo non è stato così . Domini addirittura ha pagato il prezzo della casa tre anni dopo il mio acquisto, dando 131mila euro, il prezzo dellaggiudicazione, al demanio che non era più proprietario, spendendo i soldi inutilmente. Il mio appello è di evitare unazione giudiziaria che potrebbe tradursi in un ulteriore insuccesso per il comune. Non mi sembra che possano addursi i presupposti necessari rappresentati dalla pubblica utilità in quanto la casa non è stata acquistata dal comune quando costava solo 112milioni di lire e la legge gli consentiva di comprarla direttamente. Per questa ragione il Ministero delle Finanze è stato costretto a bandire unasta che altrimenti non avrebbe fatto. Va ricordato, inoltre, che se la casa fosse stato un bene di pubblico interesse non sarebbe stata sdemanializzata. Va aggiunto che laccesso è particolarmente difficile perché proprietà militare e pertanto mi domando come possa essere reso pubblico. Faccio infine rilevare che la procedura espropriativa dipende da prefetto e non dal sindaco. Qualora dovesse essere accolta scenderò anche io in campo perché dopo nove anni credo di poter esercitare il diritto di proprietà.
Nella sezione video di Infoagropoli troverete il filmato integrale con lintervista a Vico Vicenzi che affronta anche i temi del degrado del centro storico e del porto turistico di Agropoli. Per vedere il filmato cliccare qui
C. P.