Attualita'

Agropoli: la Cigl interviene a difesa dell'Ospedale


Un'altra voce si aggiunge al coro di protesta contro la possibile chiusura dell'Ospedale Civile di Agropoli. E' la Cigl, da sempre impegnata nella lotta a difesa del nosocomio agropolese che, attraverso un comunicato, non esita a criticare il piano sanitario regionale e la nuova possibile configurazione dell'Ospedale di Agropoli: "Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliere campana, reso noto il 5 maggio 2010 , sopprime il pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli - esordisce la nota dello Spi-Cigl.
 Non solo, ma stravolge anche l’organizzazione originaria del nostro ospedale, creato come struttura per la salvaguardia della vita e trasformato così in struttura per l’accompagnamento alla morte. È questa l’interpretazione esatta di quello che diverrà, a breve, secondo la regione Campania, l’ospedale di Agropoli: un centro oncologico territoriale ed hospice. L’hospice, termine esterofilo, è il vocabolo usato per sdrammatizzare il vero significato che sta per “struttura territoriale dedicata all’assistenza e alla cura palliativa per malati terminali”. Questa struttura di “fine vita“ , pur necessaria nel ciclo assistenziale della sanità pubblica, è improprio ubicarla in un territorio dinamico come quello del distretto di Agropoli. Altre sono le esigenze sanitarie di quest’area, con una popolazione numerosissima che ha un trend di crescita sempre più elevato. Crocevia di arterie ferroviarie e stradali di primaria importanza; con le “vie del mare” che hanno approdi a porti turistici di livelli elevati; attività industriali, artigianali e commerciali di interessante importanza occupazionale (vedasi anche triangolo produttivo Agropoli – Ogliastro – Cicerale). Da non sottovalutare poi l’esistenza di uno dei poli turistico-alberghiero più importante del mezzogiorno d’Italia, con sito archeologico di rilevanza mondiale, quale Paestum, e non ultimo una popolazione scolastica di circa 18 mila studenti tra Capaccio, Agropoli e Castellabate. Per tutte queste ragioni, la CGIL e lo SPI ritengono assurdo il declassamento dell’ospedale di Agropoli, che di fatto si tradurrebbe in declassamento della popolazione stessa. A tale scopo la CGIL, interpretando l’indignazione degli iscritti - conclude la nota - dichiara fin da ora lo stato di agitazione dei propri attivisti, che sarà esteso, nell’immediato, a tutti i suoi associati. Nel contempo dichiara la propria disponibilità a partecipare alla costruzione di un fronte di lotta unitario per salvaguardare il reparto di emergenza e sconfiggere il piano regionale che vuole cancellare l’ospedale di Agropoli".

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