Cronaca

Agropoli, incidente sulla Sp430, ancora incerta la dinamica

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Alfieri: necessario riaprire l'ospedale

Si conferma di quattro morti e tre feriti il drammatico bilancio dell'incidente avvenuto ieri sulla cilentana, al km 103, tra le uscite Agropoli Nord e Agropoli Sud e che ha visto coinvolto tre auto. Annunziata Sorrentino di 49 anni, Emma D'Auria di 29, Vito Chechile di 52 e Gianfranco De Santis di 44, sono le quattro vittime del sinistro verificatosi tra le 19.30 e le 20. Che il bilancio sarebbe stato grave si è capito subito. Molti residenti della zona, quando hanno sentito il forte boato prodotto dallo scontro, si sono riversati in strada coscienti che fosse accaduto ancora di volta qualcosa di grave. Giunti sul posto hanno potuto constatare di persona la drammaticità della scena, con tre auto interamente distrutte ed evidenti chiazze di sangue su sportelli e parabrezza.

 Annunziata Sorrentino ed Emma D'Auria erano originarie di Cava de' Tirreni. Viaggiavano a bordo di una Fiat Brava che dopo il frontale si è posizionata con le due ruote di destra poggiate sul guard rail. Difficile le operazioni di recupero dei corpi. Emma, la più giovane, è morta sul colpo. Una volta estratto il suo cadavere è stato adagiato sull'asfalto. A coprirlo un telo azzurro che lasciava intravedere soltanto la giovane mano della vittima. Annunziata, invece, era viva quando i vigili del fuoco, dopo quasi mezz'ora, sono riusciti ad estrarla delle lamiere. I soccorritori hanno fatto di tutto per provare a salvarle la vita.

Anche Vito Chechile non è spirato immediatamente. Il 52enne di Eboli, residente in contrada Santa Cecilia, viaggiava su un'Alfa Romeo 156 con la moglie, originaria di Montecorice, la suocera e una figlia. I suoi familiari se la sono cavata soltanto con delle ferite ma non sono in pericolo di vita. Attualmente sono ricoverati al nosocomio di Eboli. Per Vito Chechile, operaio, la sorte è stata più amara. La sua auto è andata distrutta. I vigili del fuoco l'hanno trovata quasi interamente scoperchiata.

La quarta vittima, Gianfranco De Santis, era di Capaccio ed aveva 44 anni. Era il titolare del ristorante «La Capannina». Viaggiava da solo quando ha incontrato la morte a bordo della sua Mercedes. Anche il suo corpo, come quello di Emma, è stato a lungo adagiato sull'asfalto. I vigili del fuoco lo hanno estratto già morto dalla sua vettura. Difficile il riconoscimento. I documenti sono stati trovati soltanto dopo alcune ore nella sua auto. Sul luogo dell'incidente sono prontamente giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Eboli, diretti dai caposquadra Angelo Picariello e Gabriele Coviello, l'Humanitas di Santa Venere e di Agropoli, la Polizia di Vallo della Lucania, coordinata dall'ispettore Gianfranco Franco e i carabinieri di Agropoli e Vallo della Lucania. Ora è necessario far luce sulla dinamica dell'impatto. Probabile che la causa dell'incidente sia stato un sorpasso azzardato o forse l'alta velocità. Anche per gli inquirenti non è facile la ricostruzione. Di più si saprà nei prossimi giorni.

Intanto si anima la polemica relativa ai soccorsi. Chiuso l'ospedale di Agropoli le ambulanze hanno dovuto raggiungere altri nosocomi per provare a salvare le vittime ma tutto è risultato vano. 

«Quello che abbiamo sempre paventato con la chiusura dell’Ospedale Civile di Agropoli e del suo pronto soccorso comincia a dare i primi tragici effetti negativi. Due delle vittime del terribile incidente stradale di domenica sera sulla Cilentana hanno perso la vita mentre venivano trasportate in Ospedale. Non abbiamo la prova se potevano essere salvate se fosse stato ancora attivo il pronto soccorso di Agropoli, distante solo pochi minuti e che avrebbe garantito un soccorso più immediato. Questa tragedia, però, non deve essere dimenticata e deve essere da monito per chi dovrà assumere importanti decisioni sul futuro della struttura sanitaria». Sono le parole del sindaco Franco Alfieri all’indomani dell’incidente stradale di domenica sera che ha causato la morte di quattro persone.

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