Non c'è soltanto l'accusa di mancato controllo sui beni sequestrati ai Marotta. Il sindaco di Agropoli Franco Alfieri, secondo quanto rivela il quotidiano La Città oggi in edicola, sarebbe stato intercettato nel promettere lavoro e case a persone coinvolte nell'inchiesta."L'ultima conversazione - scrive il quotidiano - risale al 31 gennaio quando nella stanza entra F.M. (Sottoposto alla detenzione domiciliare) e chiede un contratto di lavoro per poter accedere alla misura alternativa dell'affidamento in prova. Dall'autorità comunale ottiene ampia rassicurazione e completa disponibilità". Le intercettazioni sono avvenute grazie a delle cimici istallate a palazzo di città. Sono state trascritte dal procuratore aggiunto Antonio Centore e raccolgono almeno un anno di conversazioni dalla quale emerge che il primo cittadino agropolese non avesse alcun sentore della possibile presenza di cimici nel suo ufficio ma temesse, invece, che ad essere controllato fosse il suo telefono tant'è vero che in un'intercettazione dice: "guagliò, non parlate per telefono". In un'altra invece "guagliù non ci dovete venire qua perché quelli l’altra volta vi seguivano. Mi fate passare un guaio".