A dispetto del titolo dell'album, loro ci hanno sempre creduto. Prova ne è l'uscita di questo primo disco - Senza Religione - per la Urtovox records: 13 canzoni intense ed incalzanti, frutto della tanta esperienza accumulata on the road dalla band agropolese. Dopo ben tre EP interamente autoprodotti, gli Yes Daddy Yes ossia, Paolo Coppola (chitarra e voce), Sergio Lotoro (basso), Andrea Benevento (chitarra), Fabio Mitrano (batteria e voce) e Gianni Barretta (synth e tastiere) approdano ad un lavoro che, già al primo ascolto, evidenzia subito le naturali capacità espressive del gruppo, sapientemente esaltate dalla produzione artistica di Enzo Moretto (A Toys Orchestra), nonché dalla professionalità (oltre che totale disponibilità) di Paolo Naselli della Urtovox. La scelta di esprimersi in italiano fatta eccezione per il pezzo My memory - conferma la volontà degli Yes Daddy Yes di proporre il proprio gusto musicale, mescolando la lingua madre (l'italiano) ai suoni di chiara matrice anglosassone. Senza Religione è anche il primo singolo estratto dall'omonimo album, accompagnato dal video girato da Marco Missano. Il cd la cui prima tiratura è di 300 copie è stato registrato al Loz Studio di Bologna, masterizzato all'Optimum Studio di Bristol, è distribuito dalla Audioglobe ed è disponibile, in formato digitale, anche su Itunes. La copertina è, invece, di Sonia Priullo. A breve partirà anche il tour promozionale dell'album che vedrà gli Yes Daddy Yes esibirsi in giro per tutta la penisola. Le prime date utili in Campania sono il 17 febbraio a Napoli (Mamamù) ed a Battipaglia (Toop) nel mese di marzo. Tanti anni sono passati dal lontano 2005 e, finalmente, è arrivato il tanto atteso ingresso ufficiale degli Yes Daddy Yes nel vasto panorama musicale italiano, occasione che i ragazzi di Agropoli si sono sudata con sacrifici personali (ed economici) tutt'altro che modesti: circostanza, questa, che rende ancor più carico di significato tale esordio. Non più, dunque, ne i sotterranei, ma in superficie, una superficie che se pur ancora in salita vale la pena di percorrere, con o senza religione.