Oltre tremila persone, non soltanto agropolesi ma anche tanti cittadini degli altri diciassette comuni dell'alto Cilento e dell'area costiera che usufruiscono dell'ospedale di Agropoli, sono scese in piazza per dire no alla chiusura del nosocomio . Presenti decine di associazioni, soprattutto sportive, rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Uil e Fisi-Flp, comunità religiose e studentesche del territorio, tanti gruppi di volontariato e soprattutto persone comuni che proprio grazie ai tempestivi soccorsi ricevuti presso l'ospedale agropolese hanno avuto salva la vita. Ad affiancarli i primi cittadini di Agropoli, Capaccio, Castellabate, Cicerale, Giungano, Laureana, Lustra, Perdifumo, Prignano Cilento, Roccadaspide, Serramezzana, Trentinara, Torchiara e Atena Lucana, i consiglieri comunali di Ogliastro Cilento Domenico Nese e Salvatore Mastrolia, esponenti politici di ogni partito e schieramento e i parlamentari Sabrina Capozzolo (Pd) e Michele Ragosta (Sel).
Il corteo, partito da Piazza Vittorio Veneto, nel centro cittadino, è terminato senza alcum momento di tensione proprio presso l'ospedale civile dove hanno preso la parola organizzatori, cittadini e sindaci.
«E' stata una bellissima manifestazione - ha detto il primo cittadino agropolese Franco Alfieri - abbiamo dimostrato ciò che vuole un territorio, ossia la salvezza dell'ospedale. Adesso dobbiamo attendere il prossimo 10 aprile quando il Tar si pronuncerà sulla richiesta di sospensione del provvedimento del direttore generale dell'Asl Salerno Squillante. Noi siamo molto fiduciosi e certi che il tribunale amministrativo ascolterà le nostre ragioni. Però anche dopo la decisione del Tar della Campania dovremo tenere alta l'attenzione ed evitare che possano esservi manovre sotterranee per depotenziare ulteriormente questa struttura che negli anni è sempre stata in discussione».