Agropoli. Nuovi disagi per i dipendenti della casa di cura privata Malzoni. I sindacati avevano proclamato martedì lo stato di agitazione per il mancato pagamento della mensilità di dicembre, con quella di gennaio ormai prossima alla scadenza. L'incubo, era che si potessero registrare nuovamente i disagi degli scorsi anni, quando, oltre a restare senza stipendi per alcuni mesi, il personale della clinica subì anche un ridimensionamento. Fortunatamente il problema si è risolto in serata, grazie alla mediazione dei sindacati e a breve verrà erogata la mensilità arretrata. «La proprietà - spiega Angelo Di Giacomo, segretario del comparto della Cgil - attendeva la determina di pagamento dell'Asl Salerno per poter pagare gli stipendi». «Paradossalmente - aggiunge - ho dovuto sostituirmi ai dirigenti della casa di cura e chiamare di persona prima l'Asl Salerno e poi la società Soresa per sapere se fosse stato emesso il mandato. Infine ho avvertito la proprietà della Malzoni che i fondi erano stati accreditati e che tecnicamente il pagamento poteva essere effettuato». I circa centocinquanta lavoratori della casa di cura agropolese attendono ora i pagamenti ma sembra che la situazione possa tornare velocemente alla normalità. Tuttavia non mancano le polemiche sulla gestione della casa di cura Malzoni. «Se un imprenditore crede nella sua azienda, non deve aspettare le determine da parte dell'Asl per effettuare i pagamenti ma deve investire ed avere la liquidità per farlo», ammonisce Di Giacomo. Il gruppo Malzoni gestisce anche le clinica di Avellino e la Villa del Sole di Salerno. In quest'ultimo caso gli stipendi sono stati pagati regolarmente, mentre sia ad Agropoli che ad Avellino si sono registrati ritardi. Nel capoluogo irpino i sindacati hanno anche proclamato uno sciopero quarantott'ore del personale, durante il quale garantiranno solo i turni di emergenza. Scongiurate forme di protesta ad Agropoli, dove è venuto meno anche lo stato di agitazione. Questa mattina, però, i lavoratori della clinica privata si riuniranno in assemblea per discutere con i rappresentanti sindacali della situazione.