Politica

Agropoli: il P.D. risponde ad Antonio Domini


"Ridicolo il suo attacco al partito"

Il Partito Democratico di Agropoli, tramite il segretario Cesarina Ricciardella e i membri dell'esecutivo, hanno voluto rispondere al consigliere comunale Antonio Domini (anch'egli iscritto al P.D.) che nei giorni scorsi aveva evidenziato lo stato di crisi del partito sottolineando il calo del numero degli iscritti e dei partecipanti alle recenti elezioni per il rinnovo delle cariche.Una premessa necessaria - si legge nel comunicato del direttivo - questa è l'ultima risposta che il Partito Democratico di Agropoli invia attraverso i mezzi di comunicazione ad Antonio Domini, tesserato del PD. In seguito, per ogni problema riguardante il partito, lui ed ogni altro iscritto sono invitati a farlo all'interno della sezione, con spirito costruttivo e civile, con coraggio e con educazione. Pertanto, non ci presteremo più a repliche e controrepliche che altro scopo non hanno se non quelli dell'autolesionismo e della derisione degli avversari. Proprio durante l'assemblea che ha preceduto le votazioni del 15 e 16 luglio, anche questa snobbata dall'ex sindaco e certamente non per motivi logistici, si è letto nella mozione in appoggio al segretario provinciale Nicola Landolfi: «Dobbiamo per questo imparare a far convivere, all'interno del Partito, le diverse anime, abbandonando quelle che sembrano delle contrapposizioni frontali. Bisogna però partire dalla chiarezza delle proprie posizioni e da una costruttiva dialettica interna. Non deve accadere che due parti dello stesso partito parlino tra di loro attraverso gli organi di stampa o internet o TV. Ci vuole maggiore rispetto soprattutto se, tesserandoci al PD abbiamo a cuore una determinata visione della politica e della società». Ma Domini era assente, lui che parla tanto di partecipazione e di confronto, e queste parole non le ha ascoltate. Continua, invece, il suo ridicolo e imperterrito attacco al “suo” partito, che nemmeno il centro destra più agguerrito saprebbe condurre. Ma tant'è. Cominciamo da quello che il professore Domini scrive a conclusione della sua ennesima e certamente, purtroppo per lui, non inaspettata lezione di etica politica: «Questo è il PD di Agropoli, tutto tranne che partecipazione, dialogo ed attenzione ai problemi della gente. Piuttosto - continua la nota - un gruppo di persone al servizio di Alfieri, con politiche che nulla hanno a che fare con il centro sinistra». In questo giudizio lapidario, c'è l'offesa anche alle persone a lui politicamente più vicine, che hanno invece potuto constatare la correttezza e la regolarità delle procedure congressuali, che sono state elette nel direttivo e che vogliono contribuire alla crescita del PD e con essa alla crescita sociale e culturale di Agropoli. E' auspicabile una “presa di distanza” perchè, altrimenti, non avrebbero avuto nessun senso né la partecipazione al dibattito né il lavoro sostenuto per la lista del segretario Liberato Borrelli. E' auspicabile perchè Antonio Domini, con il suo personalissimo modo di fare, è l'emblema di uno stupido “gioco a perdere”, dove l'avversario non è il centro destra, ma il centro sinistra e in particolare il PD. Si può anche non avere simpatie per il sindaco Franco Alfieri ma non si può, siccome c'è lui, non riconoscere ruoli e istituzioni, denigrando tutti sempre con gli stessi toni rancorosi e invidiosi, sempre da primo della classe, sempre a distanza, in un perenne clima di sospetto e di congiura. A chi giovano, caro Domini, le tue invettive, i tuoi attacchi sempre al tuo partito? Abbiamo ascoltato in consiglio comunale consensi positivi anche per Cirielli o per Caldoro, niente di male se li meritano, ma da quando non esprimi più una critica costruttiva verso il centro sinistra? Hai parlato anche a favore delle cliniche private ma al corteo per l'ospedale non c'eri e perchè la tua agenzia non era chiusa, almeno per un'ora? Sei proprio sicuro che tu fai politiche di centro sinistra? Riguardo poi al calo degli iscritti: c'è stato in tutta la Provincia e non solo ad Agropoli, e se qualche consigliere comunale non ha rinnovato la tessera, meglio così. Almeno sappiamo che la loro non è né una finzione né un calcolo opportunistico. Il Direttivo del Partito Democratico di Agropoli, regolarmente eletto dai suoi iscritti, non è al servizio di Franco Alfieri, ma solo della propria città, e chiede legittimamente al Sindaco rispetto e autonomia. Nel contempo gli garantisce, con spirito critico, sostegno e collaborazione. Innanzitutto perchè è il primo cittadino, poi perchè, a dispetto di tanti politologi che lo vedevano già da tempo in altri schieramenti, resta ancora e in maniera decisa all'interno del PD, credendo con convinzione al suo progetto e lavorando per il suo rilancio. La mozione a sostegno di Nicola Landolfi così concludeva: «Questo è il tempo del rinnovamento, dell'assunzione di responsabilità, dell'autocritica che serve per ripartire, di una linea politica che aggreghi e unisca forze sempre più ampie».

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