Il comune acquisterà Trentova per 800mila euro. Entreranno a far parte del patrimonio comunale oltre 70 ettari di terreno ed otto casolari, uno dei quali già ristrutturato ed attrezzato a centro visite. Cosa ne sarà, però, della parte restante dell'area? Rimarrà un territorio vergine, l'unico polmone verde della città, un'area incontaminata o inizieranno interventi che modificheranno lo stato dei luoghi?
Proprio su questo aspetto emergono le preoccupazioni da parte del M5S. Già, perché se tutti considerano un vero affare il rapporto tra prezzo e beni acquistati, le polemiche nascono in merito ai futuri progetti per la zona. Già nell'annuncio di vendita, la società Italia Turismo ipotizzava la realizzazione di un Ecoresort. Un progetto, questo, che fa drizzare i capelli ai Cittadini 5 Stelle che, tramite il candidato alle regionali, Consolato Caccamo, parlano di una vera e propria "speculazione".
"L’albergo diffuso e le strutture sportive chi le gestirà? Il comune o saranno affidati tramite le solite procedure clientelari a enti e associazioni private?", si chiedono dal movimento. "Se cosi fosse - aggiungono - pagherebbe la collettività ed incasserebbero in pochi, per di più salassandoci con un notevolissimo impegno di spesa per le già sofferenti casse comunali".
Ulteriore ipotesi sarebbe quella della costruzione di un campo da golf, giudicato "altamente impattante e oneroso, di certo un fallimento annunciato (vedi il colossale tracollo dell’impianto di Serre-Persano costato milioni d’euro e mai reso utile)". Infine non mancano critiche in merito alla possibilità di realizzare un maxi parcheggio, poiché, evidenziano dal M5S, Trentova "non è adatta ad un turismo di massa".
"Ecco perché noi la chiamiamo speculazione, ovvero sia un’economia per pochi e ai danni dell’ambiente, del paesaggio e di quei cittadini che da questa cosa come da altre operazioni di “sviluppo” gestito dalla malapolitica rimangono immancabilmente esclusi", concludono dal Movimento 5 Stelle.
Contrario ai progetti per Trentova anche l'ex presidente del parco, Giuseppe Tarallo, e il presidente dell'associazione Camelot, Giovanni Basile, che non ha mancato di criticare anche il consigliere d'opposizione, Agostino Abate, per aver votato in favore dell'acquisizione. "Solo uno stupido non capirebbe che € 796.000 per 752.000 mq con 8 immobili sia un affare", dice Basile, che poi aggiunge: "Ma un affare per chi? Per la città? Per i cittadini? Per le ditte? Per le cooperative? Per le clientele? Questo è il punto da cui partire. Poi i 500 posti auto, il campo da golf e la cementificazione saranno materie per altre battaglie sociali e politiche. Se si vuole assurgere ad opposizione lo bisogna fare proprio nel momento in cui il gioco si fa duro. I cittadini, quelli liberi, vogliono una distanza netta tra chi prende delle decisioni discutibili e chi quelle decisioni le dovrebbe contrastare".