Cultura

Agropoli: il 7 Maggio la presentazione dell'ultimo libro di Germano Bonora


“Educare comunicando per costruire il futuro” è il titolo del saggio di Germano Bonora, edito da L’arcolaio di Gianfranco Fabbri di Forlì (pagg. 166, euro 15), che sarà presentato sabato, 7 maggio, alle ore 18,30 nella sala consiliare di Agropoli. Modererà gli interventi la prof.ssa Giusy De Marco. Interverranno il sindaco, avv. Francesco Alfieri, l’assessore all’identità culturale, dott. Francesco Crispino, il procuratore generale della Suprema Corte, dott. Vitaliano Esposito, Milena Esposito, scrittrice, la prof.ssa Elvira Milano, presidente dell’HAUSER, il giornalista scrittore Clodomiro Tarsia. Sarà presente l’autore, che risponderà alle domande dei partecipanti. 

La prof.ssa Milano parlerà anche di un altro libro di Bonora “Dolci richiami - testimonianze su DANILO DOLCI”, edito a fine marzo da Arduino Sacco di Roma (pagg. 300, euro 20), che assimila aggiornando i due saggi dello stesso Bonora, usciti nel 2006: “DANILO DOLCI - testimonianze”, edito da Qualecultura - Kurumuny, “Attualità di Danilo Dolci” (Edizioni Maieutiche).

All’ampia biobibliografia annalistica del Poeta - educatore triestino seguono le testimonianze di familiari, amici e collaboratori, tra cui il Bonora, che ha collaborato con il Dolci dal 1980 alla prematura dipartita avvenuta nel 1997, a soli 73 anni.

Tra le testimonianze spiccano quelle di Mario Luzi, di Norberto Bobbio  e del norvegese Johan Galtung.

Mario Luzi con grande onestà intellettuale riconosce al poeta Dolci il merito di aver contribuito attivamente allo sviluppo della poesia e della cultura: “Non velleitariamente, ma partendo dal vivo della sua esperienza ispirata e civile, Danilo è oggi uno di coloro che ci porta più lontano dall’impasse in cui si è dibattuta la poesia e la cultura moderna”.  

Norberto Bobbio fu il primo a rilevare nella Prefazionescritta nel 1955 per Banditi a Partinico il forte nesso tra il dire e l’agire in Danilo: “La via scelta da Danilo Dolci è stata diversa, tanto diversa da essere insolita e singolarissima: è stata la via del non accettare la distinzione tra il predicare e l’agire, ma del far risaltare la buona predica dalla buona azione, e del non lasciare ad altri la cura di provvedere, ma di cominciare a pagare di persona”. Un esempio di coerenza straordinario, se non unico, nella storia del nostro Paese. “Il modo dunque che Danilo ha scelto per intervenire - seguita ancora Bobbio - è stato quello della partecipazione diretta, della presenza attiva, il modo meno libresco che si potesse immaginare”.

L’economista norvegese Johan Galtung in una intervista al Bonora così afferma dell’amico Danilo: “Per me Danilo è stato uno dei due italiani più importanti del secolo scorso. L’altro è Gramsci. Tutt’e due scrittori. Tutt’e due incarcerati. Il terzo è Norberto Bobbio”.

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