Domenica 7 luglio si terrà ad Agropoli alle ore 18:30 presso l'oratorio Padre Giacomo Selvi (parrocchia del Sacro Cuore), un incontro sull'economia organizzato dagli attivisti agropolesi ME-MMT (Mosler Economics-Modern Money Theory) per proporre un programma di salvezza economica nazionale. I relatori dell' incontro saranno Antonio Ferraiuolo di Agropoli e Riccardo Tomassetti, referente nazionale ME-MMT. Gli organizzatori agropolesi dichiarano: "abbiamo voluto quest’incontro per diffondere le reali cause di questa crisi economica. Siamo convinti che soltanto la conoscenza dell'economia e dei sistemi monetari moderni, possa dare ai cittadini italiani la possibilità di scegliere consapevolmente una classe politica adeguata per salvarci da questo ECONOMICIDIO europeo, attraverso l'ultimo strumento che essi ancora posseggono, quello della democrazia...".
La ME-MMT nasce dal genio del macroeconomista di fama internazionale Warren Mosler e si è diffusa in Italia grazie all'impegno del giornalista Paolo Barnard. W. Mosler, attraverso l'applicazione delle teorie Keynesiane alla moneta moderna "FIAT" (moderna dopo l'abbandono del gold standard voluto dal Presidente Nixon nel 1971, e Fiat dal latino inventata dal nulla), sfata i più noti tabù economici (come l'inflazione e il debito pubblico) di cui tutti noi siamo vittime giornaliere a causa della disinformazione mediatica. La ME-MMT, infatti, sostiene che uno stato a moneta sovrana (comera l'Italia della lira, non quella attuale dell'euro) possa teoricamente spendere a deficit per i cittadini senza limiti poiché il debito conseguente all'emissione della moneta non rappresenta un vero problema per uno stato che crea e utilizza la propria moneta creata dal nulla. La domanda che tutte le persone estranee ai sistemi monetari moderni si pongono immediatamente è la seguente: ma se stampiamo moneta senza limiti, poi come affrontiamo la dilagante inflazione? A questa domanda la ME-MMT risponde, in maniera chiara e semplice, che non avere un limite finanziario, per uno stato a sovranità monetaria, non significa stampare moneta senza un criterio. Bisogna stamparne il quantitativo necessario a far sì che l'economia torni a funzionare correttamente, cioè creando la piena occupazione ed un benessere diffuso per la maggior parte della cittadinanza. Secondo W. Mosler il debito di uno stato a moneta sovrana non è un vero problema, non più dall'abbandono del gold standard. Per fare una metafora: "immaginate che la moneta per uno stato sia equiparata all'olio per un motore. La moneta è il lubrificante e come tale è necessario che circoli nelle giuste dosi per assicurare il funzionamento ottimale dell'economia. Una penuria o un eccesso dell'olio (moneta) nel motore (stato) porta degli scompensi finanche alla rottura dello stesso (disoccupazione, inflazione, deflazione ecc...) ed è quindi necessario ritrovare il giusto equilibrio prima che i cittadini paghino il disastro sociale da esso derivante". Il motivo dell'alto tasso di disoccupazione, di conseguenza, è che lo stato spende troppo poco, ergo la spesa a deficit è troppo bassa. La ME-MMT si propone l'obbiettivo di tornare ad una sovranità monetaria per abbassare la disoccupazione ad un tasso fisiologico del 3% (quando invece oggi parliamo di un allarmante tasso del 12%, di cui 40% giovanile). Tuttavia nel sistema Euro questo è impossibile perché gli stati che hanno adottato questa moneta, non possono più crearla dal nulla, sono costretti a prenderla in prestito dalla BCE (banca centrale europea) dopo che essa l'ha immessa nei mercati finanziari privati. Oggi, quindi, ogni euro che uno stato spende equivale ad un reale debito gravato da interessi. Ecco che il debito (la spesa a deficit di uno stato) diventa reale. E la tassazione, che in uno stato sovrano è uno strumento per regolare il quantitativo "giusto" di moneta circolante per il controllo dell'inflazione e della disoccupazione, diventa l'unico mezzo per uno stato, non sovrano, di racimolare i soldi necessari per la spesa a deficit (pagare gli stipendi agli impiegati statali, le pensioni, la sanità e le infrastrutture etc.). Ma uno stato privato della propria sovranità e strangolato dai tassi di interesse dove può prendere i soldi necessari al proprio funzionamento? La risposta è semplice. Da noi cittadini, dal settore non governativo, dal settore privato, spogliandoci gradualmente dei nostri risparmi e rendendoci progressivamente più poveri. Ciò ha comportato, quindi, una diminuzione dei consumi interni, una minore produzione industriale e manifatturiera, le aziende obbligate a licenziare, i rubinetti del credito bancario che si chiudono. Ecco spiegata la crisi e la deflazione economica italiana ed europea che ha già colpito duramente i paesi più deboli dell'Europa. La Grecia infatti aveva un accumulo di ricchezza privata (dei cittadini) molto inferiore a quella italiana, e questo spiega il reale motivo per cui essa sia già collassata. La storia dei PIIGS (i paesi maiali) che hanno speso troppo è soltanto una menzogna mediatica, una vera e propria bufala (ciò vale in particolare per lItalia. Dati alla mano è dal 1991, con il Governo Amato, che lo stato tassa sempre più di quanto spende in welfare per la popolazione. Non è assolutamente vero che lItalia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità). La storiella del rapporto tra debito pubblico e pil troppo alto (attualmente si aggira intorno al 125%) e che farebbe di noi dei "PIIGS", non spiega tuttavia come mai, nel 1997, l'Italia, pur avendolo al 134% non fosse sottoposta ai ricatti dei mercati finanziari internazionali; e ancor meno spiega, come mai il Giappone oggi, con un rapporto del 240%, non abbia alcun problema di "spread". Stessa cosa per quanto riguarda la Spagna che, nonostante un virtuoso rapporto debito/pil di appena il 60% nel 2008, versa oggi in condizioni addirittura peggiori dell'Italia. Altre bufale mediatiche insomma. La motivazione reale del problema è ancora una volta la mancanza di sovranità monetaria. Infatti il Giappone che conserva la propria sovranità monetaria (proprio come l'Italia del 1997 con un rapporto debito/pil del 134%) non è ricattabile dai mercati e sarà SEMPRE in grado di ripagare i propri debiti emessi nella propria moneta. Infine le politiche di austerità, imposte dal governo tecnico di Mario Monti per ottemperare agli ottusi trattati europei, ci hanno portato sull'orlo del baratro. La disoccupazione è aumentata, il debito pubblico è aumentato e l'unica risposta che la politica è stata in grado di trovare è la seguente: "maggiore austerità". Non si può guarire da un'intossicazione assumendo dosi di veleno sempre più massicce. È necessario cambiare strada, è necessario ridiscutere drasticamente i trattati europei, è necessario che sia l'economia a tornare al servizio del cittadini e non il contrario. Non dimentichiamoci che gli strumenti finanziari li gestiamo noi, e se riusciremo a comprenderli, con l'aiuto della ME-MMT, potremmo piegarli a nostro vantaggio e ritornare, finalmente, Italia. Michele Siniscalchi