Il PD di Agropoli guarda al futuro. Sette giovani Domocratici Agropolesi hanno preso parte il 29 ed il 30 Ottobre, su iniziativa Nazionale del PD, allapertura della Scuola di Formazione Politica FINALMENTE SUD realizzata a Napoli presso la Mostra d'Oltremare. A 2000 giovani provenienti dalle Regioni del mezzogiorno è stata data la possibilità di essere i promotori del cambiamento per diventare i futuri amministratori del Paese: un Paese in cui tira aria nuova. Lincontro di Napoli fanno sapere gli organizzatori - ha messo in evidenza il desiderio di riscatto di unintera generazione, di adoperarsi per capovolgere questa situazione, cominciando a vedere limpegno politico sotto unaltra prospettiva, intendendolo come unoccasione da cogliere al volo, senza maturare alcun timore di fronte agli sviluppi della propria scelta. Una scelta che deve essere dettata dallamore incondizionato per la propria terra, a cui sarà necessario restituire lidentità e la dignità smarrite strada facendo. Un anno di formazione personalizzato mediante l'opportunità di scegliere un'area tematica attinente ai propri interessi ed attitudini è il cuore del programma su cui si fonda il percorso formativo ad ok dei partecipanti. Decolla così la prima scuola di formazione politica in Italia, la scuola del cambiamento - come la definiscono i giovani Democratici Agropolesi -. Una scuola che parte dal SUD e apre le porte all'interazione collettiva, resa possibile dalla piattaforma appositamente creata con funzioni di Social Network, Web Content Management, condivisione e discussione di documenti e lavori, e per l'incontro di docenti e allievi del cambiamento. Tanti gli interventi che hanno animato il dibattito, secondo la delegazione Agropolese che si ritengono soddisfatti dellesperienza vissuta a Napoli, esemplare quello del segretario Bersani che ha dedicato la scuola ai 72 giovani che hanno perso la vita nelle stragi di OSLO E UTOYA e le testimonianze del monsignore Bregantini e Giuseppe Pagano. Citati come esempi del sud che amano, del sud che vogliono. Carmen Fiorito