La questione lottizzazioni e la necessità che il comune si doti di un piano urbanistico continuano a tenere banco. InfoAgropoli vi propone integralmente la relazione amministrativa esposta dal consigliere comunale Gianluigi Giuliano nell'ultimo consiglio comunale e il documento politico integrale relazionato dal consigliere Salvatore Coppola.
Durante il Consiglio Comunale tenutosi il giorno 28 settembre 2010 il Consigliere Comunale Gianluigi Giuliano ha relazionato la parte Amministrativa così dicendo:
Il Comune di Agropoli purtroppo è ancora dotato del solo P.d.F. (Piano di Fabbricazione), approvato agli inizi degli anni settanta del secolo scorso.
E noto che il P.R.G.( Piano Regolatore Generale), riapprovato nel 2006, è stato annullato nel febbraio del 2009 dal TAR Salerno, con sentenza confermata quantunque in sede cautelare anche dal Consiglio di Stato.
E necessario, dunque, in attesa delladozione del P.U.C.(Piano di Urbanizzazione Comunale) per il quale è stata istituita apposita commissione consiliare procedere a formalizzare una specifica disciplina di tutela, valorizzazione, trasformazione e riqualificazione del territorio comunale, in grado di evitare ulteriori e consistenti processi di urbanizzazione che eliderebbero ogni residua capacità di programmazione del territorio da affidare al redigendo P.U.C.(Piano di Urbanizzazione Comunale).
Peraltro, Agropoli -essendo Comune al di sopra dei 10.000 abitanti - è obbligato, ai sensi degli art. 13 della L. n. 10/77 e dellart. 6 del D.L. n. 9/82 alla formazione ed adozione del Programma Pluriennale di Attuazione, non avendo la L.R.C. n. 16/04 (art. 25) indicato alcuna ipotesi di esclusione da tale obbligo.
Risulta, così, utile - se non proprio indispensabile - adottare, con tutta la necessaria urgenza, il programma pluriennale di attuazione disciplinato dagli articoli n. 13 L. 10/77 e 5 della L.R.C. n. 19/01, da valer- per quanto possibile anche quale atto di programmazione degli interventi.
A tal fine, si indicano le seguenti aree ove indirizzare lo sviluppo edificatorio per il prossimo triennio (salvo le eccezioni previste dallart. 6 del D.L. n. 9/82), sulla cui base redigere il programma pluriennale di attuazione:
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Le aree omogenee B su tutto il territorio comunale con esclusione delle aree al di sopra di via Matilde Serao e di via Serrapede (zona Selva);
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Le aree omogenee C1/2 (zona 167);
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Le aree omogenee C3 pianeggianti (Moio e Mattine);
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Larea omogenea C4 della Collina San Marco al di sotto della curva di livello dei 60 mt s.l.m., anche ai fini del recupero dellabitato;
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Le aree omogenee E con esclusione delle zone a forte valenza paesaggistica e panoramica;
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Larea Turistica, lato Moio, compresa tra il confine della zona omogenea, via Torretta, via Eduardo De Filippo, il crinale della collina Selva (Carrubo), via Barra, il limite della fascia di rispetto cimiteriale.
In particolare, vanno escluse dal Programma Pluriennale di Attuazione le seguenti aree:
a Larea omogenea C3 della collina di San Marco;
b larea omogenea C4 della collina di San Marco dalla curva di livello dei 60,00 mt s.l.m. fino al limite della zona omogenea C3;
c le aree C5 (porto e San Marco);
d larea turistica, lato centro cittadino, compresa tra il confine della zona omogenea, confine della zona C2 del Parco Nazione del Cilento e Vallo di Diano (art. 17 N.d.A.), il crinale della collina (Carrubo), via Barra, il limite della fascia di rispetto cimiteriale;
e le aree considerate inedificabili da atti di pianificazione superiori (quali, ad esempio, area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano);
f le aree sottoposte ai vincoli di inedificabilità per rischio frane e/o alluvione.
3 conferire mandato al
Responsabile dellArea Assetto del Territorio di redigere, in
conformità con le indicazioni espresse in questo atto, entro
30 giorni il Programma Pluriennale di Attuazioneda sottoporre immediatamente allapprovazione del Consiglio
Comunale.
Il Consigliere Comunale Salvatore Coppola, a seguito della relazione del Consigliere Gianluigi Giuliano, ha illustrato il seguente documento politico:
La mancanza del P.R.G. (Piano Regolatore Generale) sta comportando gravi squilibri nellassetto territoriale comunale in quanto non si è resa possibile la giusta pianificazione dei bisogni e soprattutto della necessaria rete urbanizzativa.
Dovere operare ancora con il vecchio P.d.F. (Piano di Fabbricazione) rappresenta un oggettivo limite ed anche una possibile devastante aggressione al territorio cosa che, da un lato, renderebbe ancor più invasiva la presenza dellabitato e, dallaltro,svuoterebbe di ogni contenuto e possibilità il nuovo P.U.C. ( Piano Urbanistico Comunale)
Purtroppo bisogna ripartire dallinizio ed il tempo certamente non lavora per la conservazione del territorio né controchi intende costruire anche nelle parti più panoramiche del paese.
Lauspicio è quello di stringere al massimo i tempi per la redazione ed approvazione del P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale ); i tempi, però, per ladozione di tale strumento, con il conseguente regime di salvaguardia, non sono brevi, sicchè molto difficilmente si sarà in grado di evitare altre colate di cemento se non si adotteranno le giuste misure.
E notizia che sarebbero state depositate agli atti del Comune parecchie lottizzazioni, ( alcune delle quali già istruite) che riguardano anche parti molto sensibili del territorio comunale, quale la zona Selva e la Collina di San Marco, parte alta, peraltro non soggetta al regime di tutela paesaggistica.
Non è possibile procedere con altri strumenti urbanistici di dettaglio, in quanto i tempi tecnici per la loro entrata in vigore non sono coerenti con la necessità di salvaguardia del territorio, tale da consentire al redattore del PUC di creare le giuste occasioni di sviluppo per un territorio ancora programmabile.
Per tale ragione i Consiglieri Comunali Salvatore Coppola, Gianluigi Giuliano,Vincenzo DAscoli e Angelo Andreiuolo hanno avanzato richiesta di procedere alla redazione del Programma Pluriennale di Attuazione, da redigersi da parte dellUfficio Tecnico Comunale in trenta giorni e da sottoporre poi tempestivamente allapprovazione del Consiglio.
Come è noto Agropoli è Comune obbligato a dotarsi di tale elemento aggiuntivo di pianificazione: suo mezzo si stabilisce in quali aree del territorio comunale sia possibile nel successivo triennio lo sviluppo edificatorio.
Nella proposta si è inteso escludere quelle a più alta valenza ambientale, paesaggistica e panoramica, cose da salvaguardare efficacemente il territorio.
Da una pur sommaria visione degli atti depositati rimangono escluse dalla possibilità edificatoria nel prossimo triennio solo le aree che abbiano le caratteristiche sopra indicate: vale a dire, le zone B al di sopra di Via Matilde Serao e di Via Serrapede, le zone della Collina di San Marco che si elevano oltre i 60 ml. dal livello del mare, larea turistica della collina Selva lato centro cittadino ed altre zone in cui - già per legge - è vietata ogni trasformazione urbanistica.
Nel contempo - accanto alla giusta necessità di salvaguardare le aree più significative del paese - non è assolutamente preclusa la possibilità di indirizzare lo sviluppo edilizio in ampi contesti, cosicché - pur salvaguardando il territorio - non si impediscono processi economici virtuosi.
Ad esempio, si può agire nel completamento delle residue zone B.
Si può agire nella vasta area della Collina di San Marco al di sotto dei 60 mt. sul livello del mare (ambito nel quale vi è già una ragionevole sensibilità positiva anche da parte della stessa Soprintendenza di Salerno); anzi, in tale contesto si potranno indirizzare tutte le necessarie azioni di recupero dellabitato, anche con eccellenti prospettive imprenditoriali, senza occupare altro territorio vergine.
Si può agire in tutta la zona turistica, lato Moio, dove è semplicemente necessario il Piano di Lottizzazione (infatti, il preventivo piano di utilizzazione, rappresentando un vincolo strumentale, è chiaramente decaduto alla scadenza del quinquennio dallapprovazione del P.d.F. (Piano di Fabbricazione) e cioè nel 1977).
I Pregiatissimi Colleghi potranno aver modo di verificare che la linea di discrimine tra gli ambiti sui quali nel prossimo triennio si potrà edificare e quelli esclusi da tale facoltà ricalca sostanzialmente le scelte già effettuate dal P.R.G. (Piano Regolatore Generale), votate a più riprese dal Consiglio Comunale.
E questa una linea logica, di conservazione del territorio e nel contempo di non impedimento dei necessari processi economici che debbono interessare la nostra cittadina.
Lapprovazionedel Piano Pluriennale di Attuazioneè lunica possibilità - quanto a termini e condizioni - per far in modo che si possa lavorare serenamente, con senso di responsabilità e di comune partecipazione, alla redazione del puc, senza però assistere impotenti alla sventurata ulteriore innervatura di civili abitazioni, secondo le previsioni dellobsoleto P.d.F.(Piano di Fabbricazione) anche in quelle parti del territorio comunale che vanno invece fortemente salvaguardate.
E lo strumento giuridico offerto dallordinamento per ottenere la necessaria tregua, il tempo utile a consegnare alle prossime generazioni un paese più vivibile, con più servizi e magari un po meno cemento.
E evidente che gli indirizzi forniti nella proposta possono essere arricchiti in questa sede; nessuno pensa che il Consiglio si debba limitare ad accoglierli o rifiutarli. Limportante è che si agisca con rigore, salvaguardando il territorio, soprattutto nella parti che hanno maggior pregio sia naturalistico che paesaggistico e panoramico.
E stato individuato lo strumento giuridico capace di scongiurare lulteriore assalto al territorio e di conservare ampi spazi di manovra da rassegnare al redattore del P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) per confezionare un piano in grado di consentire un razionale sviluppo della nostra città.
Che nessuno dica - dopo questo Consiglio Comunale - che le lottizzazioni in fase di verifica procedimentale non potevano non essere autorizzate: èpossibile evitare lulteriore aggressione del territorio.
Spetta al Consiglio volerlo: può farlo.
Diversamente, saranno conosciuti, nome per nome,i Consiglieri che - con il loro comportamento - non hanno inteso sbarrare il passo a processi che vanno contro linteresse della difesa del territorio.
Siamo convinti che la proposta sarà fatta proprio da molti Consiglieri, i quali hanno a cuore le sorti di Agropoli, primo fra tutti dal Sindaco, che ha già espresso in più occasioni il proprio favore per tutte le iniziative tese ad evitare lo scempio del territorio, per modo che la sua salvaguardia nelle parti più sensibili consenta alla sua amministrazione lonore e il prestigio di varare e portare in porto un nuovo, moderno e fattivo strumento urbanistico, in linea con le esigenze della città.