Dipendenti della Malzoni sul piede di guerra. I lavoratori della casa di cura agropolese attendevano per la settimana scorsa il pagamento degli stipendi arretrati di marzo e aprile ma, nonostante le promesse della proprietà, i bonifici non sono arrivati. Il personale della clinica privata si è quindi riunito in presidio davanti la struttura attendendo per diverse ore di ottenere un colloquio telefonico con l'amministratore Salvatore Bilancio che però non ha soddisfatto le attese.
"A questo punto non ci interessano soltanto gli stipendi - afferma Angelo Di Giacomo, segretario provinciale della CGIL - vogliamo avere immediati chiarimenti sul destino di questa struttura. Con la nota dello scorso 15 maggio ci è stato detto che in settimana sarebbero state pagate le mensilità arretrate ma così non è stato. Ci sentiamo presi in giro per una situazione che va avanti da tempo". I sindacati hanno quindi confermato lo stato di agitazione dei dipendenti e chiesto un tavolo di concertazione in prefettura.
"Siamo stanchi - denunciano i lavoratori - fin ora abbiamo avuto soltanto promesse". Il coro di protesta è diretto anche al sindaco di Agropoli Franco Alfieri che, benché invitato, non ha raggiunto i dipendenti riuniti dinanzi alla clinica privata nonostante molti di loro fossero al limite dell'esasperazione per una situazione di precarietà che va avanti da troppo tempo.
A questo punto non si escludono forme di protesta eclatanti se la situazione non dovesse ristabilirsi. "Seguiremo le vie legali - afferma Di Giacomo - non escludiamo anche di occupare la clinica e arrivare finanche alla serrata".