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Agropoli: dipendenti della Malzoni attendono incontro col Prefetto

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In una nota inviata al prefetto di Salerno e al Gruppo Malzoni, i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della casa di cura «Malzoni» di Agropoli. La decisione è giunta a margine di una riunione tenutasi nella giornata di ieri tra rappresentanze sindacali e dipendenti della clinica. Alla base della protesta il mancato pagamento ai dipendenti delle mensilità di dicembre e gennaio che vanno ad aggravare una situazione d'instabilità che si protrae ormai dalla scorsa estate. Nel mese di luglio, infatti, l'azienda per far fronte a delle perdite di quasi dieci milioni di euro avviò una procedura di riduzione del personale che portò a ben 18 licenziamenti. Una situazione che ora potrebbe aggravarsi considerato che, secondo i sindacati, sono poche le speranze di vedere definitivamente risolta la questione. «Purtroppo - spiega Rolando Scotillo, segretario generale della FISI - la casa di cura Malzoni sta vivendo un momento particolarmente complesso. L'azienda si trova in amministrazione controllata e nonostante un'operazione di cessione di credito effettuata nei mesi scorsi non sembra che le condizioni siano migliorate. Il problema principale deriva dal credito che il Gruppo Malzoni vanta nei confronti dell'Asl Salerno. Nel corso degli anni il debito dell'azienda sanitaria è cresciuto esponenzialmente e nonostante ora si stia provando a ripianarlo la situazione appare comunque complessa». Ma i disagi dovuti allo stato in cui versa il Gruppo Malzoni non interessano soltanto i dipendenti ma anche l'utenza: «Da tempo - denuncia Scotillo - stiamo evidenziando carenze di personale presso la casa di cura agropolese e malgrado le nostre segnalazioni si è proceduto comunque a dei licenziamenti. Al momento i dipendenti sono al di sotto del numero previsto dalla legge e nonostante i lavoratori stiano facendo enormi sacrifici, lavorando anche più del dovuto, è arrivata anche la tegola del mancato pagamento stipendi ad aggravare il problema». La speranza è ora è riposta nel Prefetto con il quale i sindacati chiedono di poter fissare un incontro già nella giornata di domani. «Speriamo di organizzare un tavolo di concertazione con il Prefetto, i vertici della Malzoni e l'Asl che fin ora è apparsa latitare di fronte al problema, mostrandosi incapace di governare il sistema dell'accreditamento. Aspetteremo l'evoluzione delle cose ma purtroppo - conclude Scotillo - al momento non siamo in grado di garantire nulla ai lavoratori, vediamo solo troppa confusione».

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