Con la cerimonia di accensione della fiammella che si terrà questo pomeriggio, Agropoli avrà ufficialmente a disposizione il metano. Sarà un appuntamento importante per per la comunità che potrà contare su un nuovo servizio. L'arrivo del metano, infatti, si inserisce tra gli eventi che hanno lentamente permesso ad Agropoli di diventare una città seguendo un percorso iniziato nel 1936 con l'avvio della costruzione dell'acquedotto, proseguito nel 1949 con l'arrivo della linea telefonica e nel 1953 con la corrente elettrica. Il metano rappresenta un ulteriore passo dell'evoluzione di Agropoli da paese in città.
Di seguito ripercorriamo le principali tappe di questo percorso:
Acqua potabile: Nel 1936 iniziarono i lavori dell'acquedotto del Calore che, dal monte Cervati, avrebbe dovuto portare l'acqua a Piaggine, Valle dell'Angelo, Laurino, Felitto, Castel San Lorenzo, Roccadapide, Albanella, Magliano Vetere, Monteforte, Giungano, Cicerale, Ogliastro ed Agropoli. Un'opera imponente costata circa di 11 milioni con una condotta principale di quasi 80 km. L'acquedotto fu inaugurato nel 1939. Il 28 ottobre Agropoli ebbe a disposizione l'acqua potabile (circa 12 litri di acqua per una popolazione che contava circa 6mila abitanti). La quantità, con il trascorrere degli anni, non fu più sufficiente a soddisfare la popolazione e così il comune di Agropoli nel 1962 decise di aderire al consorzio degli acquedotti delle Valli del Sele, Calore e Montestella. Al paese (che all'epoca contava quasi 10mila abitanti) furono quindi assegnati 110 litri di acqua al secondo la maggior parte dei quali provenienti dalle sorgenti di Quaglietta (Acquedotto del Basso Sele).
Linea telefonica: L´inaugurazione del primo telefono in Agropoli avvenne nell´anno 1949 sotto l'amministrazione Voso. Presente all´evento il ministro delle telecomunicazioni Iervolino. Il telefono, il primo non solo ad Agropoli ma in tutto il Cilento, ebbe all´inizio il P.T.P. (posto telefono pubblico) in un locale del Bar Italia di Corso Garibaldi. I primi abbonati furono nell´ordine: il Banco di Napoli, la ditta Visconti, i Carabinieri, l´Hotel Ristorante Carola, la Guardia di Finanza, la società Idroelettrica della Lucania. Poiché la S.e.t. (Società Esercizi Telefonici), aveva promesso che avrebbe costruito la rete urbana se si fossero trovati per lo meno 50 abbonati, il solerte giovane Francesco Cuoco, con un lavoro certosino, bussando a tutte le porte, riuscì in breve tempo a mettere insieme il numero di abbonati richiesti. Contemporaneamente, per facilitare il compito della società, egli fece fare, a sue spese, dal Geometra Antonio Di Pasquale, una mappa di Agropoli, dato che il comune ne era sprovvisto. E così, l´8 ottobre 1958, veniva inaugurata la rete urbana, con sede in via Amendola, nel fabbricato fatto costruire appositamente dal Dott. Pasquale Barlotti. Nel periodo 58-60, si arrivò a quasi 300 abbonati ed Agropoli si pose al terzo posto fra i comuni della Provincia, dopo Salerno e Battipaglia.
La corrente elettrica: nel 1953 la costruzione del doppo binario Battipaglia-Castelnuovo-Vallo richiese per i macchinari un'adeguata erogazione elettrica per la quale fu necessaria la costruzione di una apposita rete finanziata grazie anche all'intervento della Cassa per il Mezzogiorno. Il sindaco di Agropoli Vincenzo Urti, allora, si prodigò affinché anche la città potesse usufruirne. Proprio lui seppe saggiamente approfittare della presenza in città dell'ingegnere Augusto Croce, direttore della nuova azienda elettrica "Lucania", che sensibile e sollecito alle preghiere di tutti risolse l'annoso problema per la città che finalmente venne illuminata da quella "poderosa energia che già dava moto e vita a quelle macchine addette alla costruzione del doppio binario".