Anche quest'anno Agropoli ospiterà otto bambini ed un accompagantore provenienti dai campi profughi Saharawi (Sahara Nord Occidentale).
Come negli anni passati i piccoli ospiti alloggeranno presso l'Oratorio Padre Giacomo Selvi che, con il suo staff assieme all'Associazione Piccoli Ambasciatori di Pace, accudirà e presterà loro assistenza dal 29 luglio al 22 agosto pv. con il progetto di solidarietà "dal Saharawi al Cilento - insieme per i bambini" che da nove anni ormai rappresenta un impegno concreto per l'Oratorio P.G. Selvi e l'Ass. Piccoli Ambasciatori di Pace, quale sentimento di sensibilità verso una comunità che soffre in condizioni di vita insopportabili.
Il progetto di accoglienza, è stato concordato come negli anni passati, con la rappresentanza in Italia del Popolo Saharawi, il Ministero per la Solidarietà Sociale, la Questura di Salerno e il comune di Agropoli nella persona del sindaco Avv. Francesco Alfieri che tramite la stipula di un protocollo di solidarietà, consente da anni il soggiorno nella nostra città di una rappresentanza del popolo del deserto con lobiettivo di alleviare le disagiate condizioni di vita dei bambini Saharawi nel periodo estivo.
Circa 250.000 Saharawi vivono dal 1973 nei campi profughi a sud di Tidourf (Algeria), è la nseguenze della post-colonizzazione spagnola e francese del secolo scorso e ancora oggi soffrono delle lungaggini burocratiche e politiche degli Stati dellarea, che rallentano liter della definizione dei confini. Frattanto questo popolo è riuscito in una delle più incredibili interessanti imprese di sopravvivenza della storia contemporanea: la costruzione di uno Stato in esilio: difatti vivono da profughi sotto tende di fortuna nel torrido deserto algerino, sotto un sole che nel periodo estivo tocca i 70 gradi. In attesa che le istituzioni internazionali riescano a favorire definitivamente la creazione di uno stato indipendente, in passato il popolo Saharawi decise di intraprendere una lotta armata, oggi abbandonata preferendo piuttosto i canali della diplomazia e la solidarietà internazionale, nonchè il rispetto delle risoluzioni dellONU, della UE e dello stesso Parlamento italiano, che invocano da tempo lo svolgimento di un Referendum per la sua autodeterminazione. A soffrire maggiormente nei campi profughi sono i bambini: poca acqua a disposizione, un fazzoletto di terra da coltivare che non riesce a sfamare tutti, con ospedali e strutture fatiscenti, prive delle adeguate norme igieniche e sanitarie.