Si è chiuso ieri sera con l’esibizione degli Almamegretta e di Alboroise la prima edizione del Messapp Coast Festival di Agropoli. La serata di ieri, come le restanti due, vedeva sul palco anche le esibizioni di artisti emergenti come i Capobbanna e i Tough Tone entrambe di qualità eccellente. Gli organizzatori in tre giorni hanno regalato musica di livello internazionale e soprattutto di tutti i gusti, dall’elettronica del primo giorno al reggae della chiusura passando per un’artista di nome Alessandro Mannarino, giunto a suon di successi nella scia dei grandi artisti italiani.
In numeri del festival sono stati anche loro importanti, un’organizzazione impeccabile capitanata da Giuseppe Macchia ha lavorato tre giorni, senza contare l’allestimento ed i mesi prima per definire la line up, per soddisfare artisti, spettatori, stampa etc. e vi assicuro che dopo averli vissuti da vicino non viene voglia di invidiarli. Possono ritenersi soddisfatti però questi ragazzi, soprattutto orgogliosi, lo spettacolo è stato degno di una grande capitale europea.
Anche i numeri della manifestazione sono soddisfacenti, forse solo la prima serata non è stata seguita nel miglior modo dagli spettatori. Per il resto più di 2000 persone per Mannarino e quasi 2500 per il gran finale. Erano anni che Agropoli non viveva una tale immersione nel turismo di qualità e giovanile. Da quando sbarcò nella capitale del Cilento Jovanotti. Il festival dunque è promosso a pieni voti, l’organizzazione anche, bocciato invece chi ha scelto di criticarlo e soprattutto boicottarlo per mero protagonismo, utile solo a fare figuracce. L’augurio è che tra dodici mesi vedremo ancora il Messapp ad Agropoli, migliorato e magari piazzato meglio nel calendario estivo (vedi concomitanza con Mojoca), le premesse però per diventare un grande evento nazionale ci sono tutte ed Agropoli può sfruttare questa sinergia per farsi conoscere in ogni angolo dello stivale.