Cultura

Agropoli: conclusa la III edizione del Settembre Culturale al castello


Ad Agropoli, domenica 26 settembre si è chiusa con un bilancio più che positivo la terza edizione di “Settembre culturale al Castello”, uno dei cartelloni culturali tra i più apprezzati del territorio. L’ultimo appuntamento ha visto la presenza nella cittadina cilentana degli autori e del regista del cortometraggio ‘il pallone rosso’, già nel palinsesto del Festival per ragazzi di Giffoni.

«A dispetto di una formula ormai consolidata – afferma il sindaco Franco Alfieri - ogni rassegna legata all’editoria ed alla cultura è un’opera a sé stante, costruita da giovani volontari, spesso alle prime armi e che vive della presenza di appassionati uditori che accorrono ogni anno con lo stesso entusiasmo della prima edizione. Il nostro più vivo ringraziamento anche stavolta, va alla straordinaria generosità di questa grande rete sociale, in grado di donare tutte le proprie energie per soddisfare un pubblico sempre più colto e partecipativo. Un grazie di cuore anche agli editori che hanno voluto puntare sulla manifestazione per il lancio promozionale di importanti volumi ed ai tanti autori che con entusiasmo hanno voluto inserire Agropoli nei loro circuiti promozionali».

«La cultura – aggiunge il primo cittadino agropolese - ha bisogno di spazi, di affollarli, di viverli con passione; luoghi belli ed evocativi che, così come nel caso del Castello Aragonese di Agropoli si illuminano alimentati dal desiderio di tanti di assistere a riflessioni serie e rigorose che solo l’editoria di qualità può offrire e, nella speranza ritrovare un pubblico ancora più numeroso».

L’assessore alla Cultura Franco Crispino ha voluto invece ricordare a tutti l’importanza della struttura che ha ospitato l’iniziativa. Il Castello di Agropoli si presenta al pubblico che lo visita oggi, nell'aspetto assunto in seguito ai rifacimenti di epoca angioina ed aragonese che ne hanno notevolmente ampliato l'originario impianto bizantino. La struttura - mirabilmente descritta da Marguerite Yourcenar che vi ambientò il suo primo racconto - a pianta triangolare e con tre torri circolari, si erge sul punto più alto del promontorio, ben noto già al geografo romano Strabone per la presenza in questi luoghi di un antico avamposto greco, coronando il centro del borgo antico, mentre la base si protende al di fuori del nucleo abitato, come fortificazione avanzata sul versante collinare. L'interno del castello, che ha fornito – insieme alla sala dei francesi - una suggestiva cornice al settembre culturale della città, è occupato dalla piazza d'armi, oggi adibita a giardino e a teatro all'aperto.

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